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Altri due milioni dalla Svizzera al Sud Sudan

Il più giovane Stato del mondo rientra tra le zone d'intervento prioritario dell'Aiuto umanitario svizzero Keystone/AP UNMISS/BEATRICE MATEGWA sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera ha deciso di stanziare altri due milioni di franchi per rispondere alla situazione di emergenza in cui versano le popolazioni nel Sud Sudan, dove si registra una nuova ondata di violenze.

In un comunicato del Dipartimento federale degli affari (DFAE), Berna si dice preoccupata per le sorti della popolazione civile a causa degli scontri scoppiati all’inizio di luglio nella capitale Giuba e nel resto del Paese. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) sbloccherà due milioni di franchi.

Una metà dell’importo è destinata al Fondo umanitario comune delle Nazioni Unite per il Sud Sudan, a cui la Svizzera contribuisce dal 2014, e consentirà di finanziare le operazioni nei tre settori prioritari della DSC nel Paese, ovvero la sicurezza alimentare, le risorse idriche e la protezione dei civili. L’altra metà sarà invece stanziata a favore del Programma alimentare mondiale (PAM) per la lotta contro l’insicurezza alimentare, che colpisce oltre quattro milioni di persone.

Il più giovane Stato del mondo rientra tra le zone d’intervento prioritario dell’Aiuto umanitario svizzero, il cui budget per il 2016, prima di questo nuovo contributo, ammontava a circa 18 milioni di franchi.

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