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Amnesty accusa Erdogan, a Gezi Park violati diritti

(Keystone-ATS) Uccisioni, tortura, aggressioni sessuali, persecuzione: c’è di tutto nella dura requisitoria resa pubblica oggi di Amnesty International contro il governo del premier turco Recep Tayyip Erdogan per la feroce repressione delle manifestazioni dei giovani di Gezi Park.

L’organizzazione di Londra denuncia violazioni dei diritti umani “su larga scala”. Il responsabile per la Turchia di Amnesty International, Andrew Gardner, ha detto che “è stato violato sistematicamente il diritto di riunione pacifica, e ci sono state molte violazioni del diritto alla vita, alla libertà, a non essere torturato o maltrattato”.

Centinaia di migliaia di giovani hanno partecipato alle grandi manifestazioni anti-Erdogan di giugno, per più democrazia e contro la re-islamizzazione in corso del paese. Contro di loro Erdogan ha usato il pugno di ferro. Il bilancio è stato molto pesante: sei morti, 8 mila feriti, dieci hanno perso la vista, colpiti alla testa da candelotti lacrimogeni o da proiettili di gomma sparati da pochi metri a tiro teso, un ragazzo di 14 anni è ancora in coma. Ci sono stati 5 mila arresti. Contro circa mille manifestanti secondo la stampa sono in preparazione incriminazioni, in diversi casi per ‘terrorismo’.

Il premier islamico ha più volte usato parole di fuoco contro i manifestanti pacifici, definiti ‘vandali’ e ‘terroristi’. Amnesty rileva che “poco è stato fatto per indagare sugli agenti responsabili degli abusi e assicurarli alla giustizia, ma migliaia di manifestanti sono stati arrestati, centinaia rischiano un processo solo per avere organizzato le proteste o avervi partecipato”.

Inoltre “giornalisti, medici e avvocati che hanno documentato quanto accadeva, aiutato i dimostranti, difeso i loro diritti, sono stati arrestati, picchiati, minacciati o molestati”. E nonostante i “sistematici abusi”, ricorda Amnesty, “le autorità hanno continuato a elogiare la polizia” e Erdogan ha definito l’operato delle forze di sicurezza “leggendario”.

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