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Amnesty critica la Svizzera per trattamento richiedenti l’asilo

(Keystone-ATS) L’ultimo rapporto annuale di Amnesty International (AI) critica la Svizzera per come tratta i richiedenti l’asilo e per la prevenzione insufficiente della discriminazione razziale.

Amnesty sottolinea che la Commissione nazionale di prevenzione della tortura (CNPT) e alcune organizzazioni non governative (ong) hanno ripetutamente espresso preoccupazione in merito a violazioni del principio di non respingimento. La CNPT ha inoltre definito “sproporzionato” l’uso della forza durante le espulsioni coatte, chiedendo alle autorità di creare una regolamentazione nazionale omogenea. La CNPT ha pure auspicato che la Svizzera rispetti maggiormente il principio dell’interesse superiore del bambino, in merito all’abitudine di separare i bambini dai genitori in caso di rimpatri forzati.

D’altro canto, secondo Amnesty la Confederazione non fa abbastanza per prevenire la discriminazione razziale e, come chiesto anche dal comitato ad hoc dell’ONU, dovrebbe adottare una definizione chiara del razzismo in tutti gli ambiti legislativi. Oltre a ciò occorrono misure per evitare che le persone siano oggetto di controlli di polizia solo per motivi di appartenenza etnica. Manca inoltre un sistema efficace di raccolta di dati sul fenomeno.

AI critica anche la situazione carceraria. Ad esempio, secondo una sentenza emessa del Tribunale federale il 26 febbraio del 2014, due detenuti della prigione ginevrina di Champ-Dollon sono stati imprigionati in condizioni umilianti, contrarie alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Per tre mesi sono stati rinchiusi 23 ore al giorno assieme ad altre quattro persone in una cella di 23 metri quadrati, prevista per tre persone. E il tutto senza accesso ad alcuna attività. La CNPT e alcune ong elvetiche – nota Amnesty – hanno continuato a richiamare l’attenzione sul sovraffollamento di Champ-Dollon, che ospita circa 900 carcerati a fronte di una capacità di 376 posti.

Infine, diverse iniziative popolari dell’Unione democratica di centro (UDC) “non sono state applicate messe in opera perché contrarie al diritto internazionale”. AI cita quella, accettata in votazione nel 2010, che chiede il rimpatrio automatico di stranieri colpevoli di alcune infrazioni penali e quella accolta un anno fa “Contro l’immigrazione di massa”. Il comitato dell’ONU per eliminare la discriminazione razziale – ricorda AI – ha raccomandato di creare un organismo indipendente per controllare che le iniziative popolari non conducano a leggi incompatibili con gli obblighi internazionali della Svizzera.

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