Anche Netanyahu e e la regina Rania alla marcia
(Keystone-ATS) Una Parigi con i nervi a fior di pelle prepara “misure di sicurezza eccezionali” per la marcia “repubblicana” di domani, a cui è prevista una grande affluenza di gente comune e la presenza di una lunga lista di leader politici, europei e non solo.
Il ministero dell’Interno francese mobiliterà 2000 poliziotti e 1350 militari per blindare due differenti percorsi tra la place de la Republique e la place de la Nation, punto di partenza e di arrivo del corteo. Il dispiegamento di forze sarà impressionante: cecchini sui tetti, 24 unità della riserva nazionale, 20 squadre della brigata anti crimine della polizia di Parigi “che garantiranno l’identificazione delle persone a rischio”, 150 agenti in borghese “incaricati della protezione delle alte personalità e della sicurezza generale”. Lungo i due percorsi ci sarà divieto assoluto di parcheggiare veicoli, e molte fermate della metropolitana resteranno chiuse.
I leader politici, però, non intendono lasciarsi scoraggiare. La lista delle personalità che hanno annunciato la loro partecipazione alla marcia ha continuato ad allungarsi, includendo anche qualche nome a sorpresa, come quello del capo della diplomazia di Mosca Serghiei Lavrov, che giungerà a Parigi a capo di una delegazione russa. Ci sarà anche il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, la cui partecipazione era stata esclusa in un primo momento per ragioni di sicurezza. A quanto riportato dall’emittente i-Télé parteciperanno alla marcia anche il re di Giordania Abdallah II e la regina Rania. La Svizzera sarà rappresentata dalla presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga.
Nel frattempo, la Francia ha già cominciato a scendere in piazza in numerose grandi città e centri di medie dimensioni. In totale, dice il ministero dell’Interno, circa 700 mila persone hanno sfilato in decine di cortei differenti, da Lille a Marsiglia, dalle regioni basche a quelle atlantiche. La mobilitazione più ampia è stata a Tolosa, città vittima nel 2012 della follia omicida dell’integralista islamico Mohamed Merah, dove le ultime stime parlano di almeno 120 mila manifestanti, una cifra “mai vista” secondo le autorità locali.