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Anziani si sentono penalizzati in lavoro e sanità

Diverse persone si sentono penalizzate a causa dell'età nella ricerca di un posto di lavoro e nell'ambito dell'assistenza sanitaria. Keystone/obs/Simon Opladen sda-ats

(Keystone-ATS) Diverse persone si sentono penalizzate a causa dell’età nella ricerca di un posto di lavoro e nell’ambito dell’assistenza sanitaria. È quanto emerge da uno studio commissionato da Pro Senectute condotto in collaborazione con gfs-zürich.

La gran parte degli intervistati, si legge in un comunicato odierno, non si sente tuttavia svantaggiata né per quanto riguarda le offerte per il tempo libero (92%) né nell’accedere alle informazioni di cui necessita (91%). La quota di coloro che si sentono discriminati sul mercato di lavoro si attesta al 14%, quella che si lamentano della sanità all’11%.

Nelle persone fra i 40 anni e l’età del pensionamento, un intervistato su cinque (535’000 persone) si sente discriminato nella ricerca di un lavoro. L’abbandono precoce dell’attività lavorativa negli ultimi dieci anni di vita professionale aumenta il rischio di trovarsi in condizioni di povertà una volta pensionati.

In età pensionabile, sono oltre 180’000 – più di una su dieci – le persone a sentirsi svantaggiate nel ricevere assistenza sanitaria. Fra i fattori penalizzanti vi sono i costi e gli intervistati spesso non si sentono presi sul serio, con l’impressione di non poter accedere ai trattamento a causa dell’età.

Stando al sondaggio, la considerazione di cui gli anziani godono sul piano pubblico sembra essere intatta e prevalentemente positiva. La grande maggioranza degli intervistati non si sente né avvantaggiata né penalizzata nella vita quotidiana. Più sono anziani gli intervistati, più affermano di essere persino oggetto di premure sul piano pubblico.

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