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Apple critica proposta legge Gb su sorveglianza online

(Keystone-ATS) Apple critica apertamente l’Investigatory Powers Bill, progetto di legge britannico che darebbe alle agenzie di sicurezza più poteri di controllo per la sorveglianza online.

In un documento di 8 pagine inviato alla Commissione parlamentare che ha in carico l’esame della legge, Apple scrive che le nuove norme metterebbero a rischio “i dati di milioni di cittadini rispettosi della legge”.

Il progetto di legge, svelato il mese scorso, consentirebbe alle autorità di conoscere i siti web visitati nel tempo dai cittadini, e obbligherebbe i fornitori di servizi a dare aiuto nell’intercettare dati e nell’hackerare i dispositivi dei sospettati.

“Crediamo sia sbagliato indebolire la sicurezza per centinaia di milioni di cittadini rispettosi della legge in modo che la sicurezza sia debole anche per i pochissimi che rappresentano una minaccia”, sottolinea Apple.

In ballo ci sono i sistemi di crittografia dei dati che la compagnia di Cupertino e altri big dell’hi-tech hanno messo in campo dopo l’esplosione dello scandalo Datagate nel 2013. Sistemi che non consentono nemmeno a chi li ha creati di accedere ai dati degli utenti.

Apple ribadisce che la crittografia è importante per tutelare gli utenti da hacker e attacchi informatici. “Senza una forte difesa, questi attacchi avrebbero il potenziale di imporre il caos e di minacciare il nostro stile di vita, la stabilità economica e le infrastrutture. Una crittografia sempre più forte, non più debole, è la migliore protezione contro queste minacce”.

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