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Arabia Saudita: morto a 90 anni re Abdullah

(Keystone-ATS) Abdullah bin Abdulaziz, sesto re saudita e per anni il più anziano sovrano regnante al mondo, è morto all’età di 90 anni. I funerali si terranno oggi nella grande moschea di Riyadh. Proclamato lutto nazionale anche in Giordania e dal presidente palestinese Abu Mazen. Obama ha ricordato il sesto monarca dell’Arabia Saudita per il suo grande “contributo alla ricerca della pace nella regione”. Ad Abdullah succede il principe ereditario Salman, suo fratellastro.

Abdullah bin Abdulaziz per oltre tre decenni è stato uno degli uomini più influenti degli Stati del Golfo: alleato cruciale degli Stati Uniti, nel dopo 11 settembre dovette guidare quell’alleanza in una fase critica. Quindici dei 19 dirottatori erano sauditi e molti indicarono nell’ideologia di al Qaida le radici dell’interpretazione wahabita saudita dell’Islam.

Il suo regno è stato caratterizzato dallo scontro con le ambizioni regionali dell’Iran, sciita. Uno scontro che si è spostato in vari paesi e da ultimo ha avuto il suo culmine nel conflitto siriano. Fu anche duro nella repressione del dissenso nel momento del sorgere delle primavere arabe, spezzando sul nascere le dimostrazioni da parte della minoranza sciita. Re Abdullah passerà alla storia come il sovrano che in patria ha promosso i valori ultraconservatori dell’Islam, ma che all’estero ha lanciato numerose iniziative per il dialogo inter-religioso. Nell’ultima fase aveva anche cercato di aprire qualche opportunità per le donne, costrette da un’interpretazione molto rigida dell’Islam. Nel 2009 nominò una donna viceministro e cercò di ampliare le loro possibilità di istruzione.

L’Arabia Saudita ha annunciato la scomparsa del suo sovrano e a stretto giro anche l’ascesa al trono del suo successore, il principe ereditario Salman Abdul Aziz al Saud, suo fratellastro e come lui uno dei tanti figli del fondatore del regno.

Il principe Salman è anziano, ha quasi 80 anni, ma ha ottimi rapporti e contatti con le tante tribù del Paese e decenni di esperienza di governo, essendo stato sin dai primi anni ’60 governatore della regione di Riad, la capitale, che sotto la sua guida è divenuta una metropoli, con decine di grattacieli e dove vivono quattro dei circa venti milioni di abitanti dell’Arabia Saudita. Ha fama di avere buone capacità diplomatiche, ma anche di saper usare le maniere forti. Ad esempio viene ricordato il fatto che nel 2011 ha ordinato un’azione contro i mendicati di Riad, facendo deportare quelli stranieri e costringendo quelli sauditi a seguire un corso di riabilitazione organizzato dal ministero degli affari sociali.

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