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Asilo: corridoi umanitari su modello italiano, governo valuterà

(Keystone-ATS) Il Consiglio federale è disposto a elaborare una proposta di legge che consenta una maggiore collaborazione con organizzazioni private in caso di future azioni di accoglienza di profughi.

Lo afferma nella risposta pubblicata oggi a una mozione del consigliere nazionale Carlo Sommaruga (PS/GE).

Questa vorrebbe incaricare il governo di adoperarsi per aprire corridoi umanitari per i richiedenti asilo particolarmente vulnerabili, come donne incinte o sole con bambini e disabili, secondo il modello sviluppato dallo Stato italiano che prevede la collaborazione con organizzazioni private.

Queste organizzazioni, come la Comunità Sant’Egidio, identificano in loco, in particolare in Libano, le persone che corrispondono ai criteri indicati e ne sottopongono i dossier a Roma, che in caso di approvazione accorda un visto umanitario d’ingresso nello spazio Schengen per presentare una richiesta ordinaria di asilo. Secondo Sommaruga il meccanismo è applicato con successo da diversi mesi, anche se non si possono superare le 1000 persone sull’arco di due anni, e simili corridoi umanitari hanno permesso di salvare vite umane.

Nella sua risposta, in cui propone di respingere la mozione, il Consiglio federale afferma di essere a conoscenza del programma italiano e si dice “in linea di massima favorevole a queste iniziative” di corridoi umanitari, già applicate anche dallo stesso Consiglio federale: il governo ha già disposto nel settembre 2013 e nel marzo 2015 l’accoglienza di complessivi 3500 profughi provenienti dalle regioni di crisi.

Il programma italiano – aggiunge – si distingue dalle misure finora decise da Berna in particolare perché è attuato in stretta collaborazione con organizzazioni private (nella fattispecie ecclesiastiche), che si assumono i costi per l’alloggio, l’assistenza e l’integrazione in Italia delle persone bisognose di protezione.

In Svizzera manca però ancora una base legale chiara per una partecipazione vincolante di attori privati a programmi simili, scrive il Consiglio federale, che si dice disposto a elaborare una proposta di legge in tal senso.

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