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Asilo: fallito tentativo di espulsione forzata in Africa

(Keystone-ATS) BERNA – Doveva essere la prima espulsione forzata, dopo la sospensione decisa in marzo. L’operazione si è però rivelata un fiasco. Di sei candidati all’asilo costretti nello scorso luglio a salire su un volo in direzione dell’Africa, uno solo è giunto a destinazione. Per gli altri cinque le autorità locali hanno negato il permesso di atterraggio.
La notizia, rivelata dalla “NZZ am Sonntag”, è stata confermata all’ATS da Jonas Montani, portavoce dell’Ufficio federale della migrazione (UFM). Il 28 luglio lo stesso UFM ha noleggiato un aereo della compagnia “Hello” per riportare in patria un cittadino del Mali e cinque africani provenienti dalla Repubblica del Gambia.
Il velivolo ha fatto scalo regolarmente a Bamako, capitale del Mali, e ha fatto scendere il primo “asilante”. Ma quando si stava apprestando a fare rotta verso Banjul, le autorità dell’aviazione civile del Gambia gli hanno negato l’autorizzazione ad atterrare. Berna, ha detto Montani, ignora i motivi del rifiuto, visto che in precedenza aveva ricevuto – oralmente – via libera dallo stato africano.
Svizzera e Gambia non hanno finora firmato accordi di riammissione, ma in passato i rimpatri si sono sempre svolti senza ostacoli. “È la prima volta che ci viene rifiutato il diritto di atterrare”, ha detto il portavoce. I cinque cittadini del Gambia sono quindi stati trasportati nuovamente a Zurigo e posti in detenzione: “un nuovo volo è già previsto”, ha detto Montani: la data rimane confidenziale.
La sospensione dei voli speciali – ognuno costa oltre 100 mila franchi – era stata decisa dopo la morte di un nigeriano avvenuta, sempre a Zurigo, il 17 marzo scorso.

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