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Asilo: limitare libertà di viaggiare all’estero piace alla destra

(Keystone-ATS) Il progetto della Confederazione di limitare la libertà di viaggiare all’estero agli stranieri ammessi in Svizzera a titolo provvisorio piace a UDC, PLR et PPD. Invece PS, Verdi e l’Organizzazione svizzera aiuto ai rifugiati (OSAR) lo ritengono eccessivo.

La revisione dell’ordinanza prevede di vietare viaggi all’estero ai richiedenti d’asilo e ai 23’300 titolari di un permesso F (ammissione provvisoria) che vivono attualmente in Svizzera. Sono ammesse eccezioni per esempio in caso di decesso di un membro della famiglia o “per il disbrigo di importanti e improrogabili pratiche strettamente personali”.

Dal primo marzo 2010, queste persone beneficiano di un’autorizzazione di viaggiare all’estero senza condizioni. Il fatto è stato criticato. Inoltre, sono stati segnalati casi di abusi. Ciò ha portato alla proposta di revisione dell’ordinanza.

Nella procedura di consultazione, i partiti borghesi si sono espressi favorevolmente. L’UDC giudica che la revisione dovrebbe spingersi oltre e che i motivi dei viaggi sono descritti in modo troppo vago. Anche dopo la revisione le procedure rimangono “troppo attraenti”. Secondo il progetto, una persona ammessa a titolo provvisorio può essere autorizzata a viaggiare al massimo 30 giorni all’anno. L’UDC vorrebbe concedere solo 20 giorni.

Per il PLR se un rinvio nel paese d’origine non è possibile (permessi F), si deve sopprimere la possibilità di un simile viaggio. Ritiene “adeguata” l’introduzione di procedure per ottenere un’autorizzazione di viaggio all’estero. Si pone così rimedio a un punto debole che ha portato in passato a “numerosi abusi”, precisa il PLR nella sua presa di posizione. I popolari democratici indicano dal canto loro che “lunghi viaggi sono chiaramente in contraddizione” con l’obiettivo d’integrazione delle persone ammesse a titolo provvisorio.

Il progetto è invece respinto dal partito socialista (PS): giudica che non sia né necessario né utile restringere la libertà di viaggio. Il partito si rammarica poi che non si sia fatta una distinzione per esempio tra viaggio nel paese d’origine o nei paesi vicini.

Per i Verdi il progetto è troppo restrittivo. Ritengono “incomprensibile” che la regolamentazione sia modificata appena due anni dopo la precedente revisione. Preconizzano la salvaguardia del principio della libertà di viaggiare e l’esame di altri mezzi per evitare gli abusi. Per il partito dovrebbero essere sottoposti ad autorizzazione solo i viaggi che superano i 30 giorni. Questa posizione è difesa anche dall’OSAR. Ciò impedirebbe gli abusi pur permettendo agli stranieri di mantenere i legami con i membri della famiglia, rileva l’organizzazione.

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