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ASNI: sì a iniziativa per abolizione libera circolazione

L'ex consigliere nazionale UDC Caspar Baader KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) L’Associazione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) si pronuncia a favore del lancio di un’iniziativa popolare volta a cancellare il principio della libera circolazione delle persone.

Riuniti a Berna i membri dell’ASNI si sono espressi in tal senso con 504 voti e nessun parere contrario. Spetterà ora alla direzione, in collaborazione con l’UDC, mettere a punto il testo definitivo dell’iniziativa dopo che un gruppo di lavoro misto, presieduto dall’ex consigliere nazionale basilese Caspar Baader, aveva presentato nei giorni scorsi tre varianti, sulle quali l’assemblea odierna non si è tuttavia espressa.

La prima variante consiste nella disdetta pura e semplice dell’accordo di libera circolazione con l’Unione europea; la seconda è ancora più incisiva e mira a iscrivere nella Costituzione, oltre alla disdetta, anche “il divieto del principio nocivo della libera circolazione”; la terza afferma che “non può esistere libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’Ue o i suoi Stati membri” e precisa che tale disposizione “è prioritaria rispetto a tutti i trattati di diritto internazionale esistenti e futuri che siano in opposizione con essa”.

Le tre varianti dovranno essere discusse in modo approfondito nelle prossime settimane, ha detto Bader ai membri dell’ASNI. Sul tema sarà poi chiamata a pronunciarsi anche l’UDC, i cui delegati nello scorso gennaio avevano a loro volta chiesto alla direzione del partito di presentare “idee e soluzioni allo scopo di fermare l’immigrazione” .

Una decisione definitiva in merito potrebbe giungere il 24 giugno, in occasione dell’assemblea dei delegati dell’UDC in programma a Laufen (BL). UDC e ASNI potrebbero così lanciare un’iniziativa popolare congiunta già nella seconda metà di quest’anno.

La nuova proposta, dopo l’accettazione nel febbraio del 2014 dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, è la prima che punta esplicitamente ed inequivocabilmente alla disdetta dell’accordo sulla libera circolazione. Il voto potrebbe svolgersi nel 2019, anno elettorale in cui verranno rinnovati i due rami del parlamento.

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