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Assemblea PLR: risoluzione su franco, respinte iniziative popolari

(Keystone-ATS) Franco forte e raccomandazioni di voto per le votazioni federali del prossimo 8 marzo. Questo era il “menu” dell’Assemblea del PLR che si è tenuta oggi a Lugano. I delegati presenti hanno approvato una risoluzione in 18 punti sul franco forte e respinto le due iniziative popolari su cui il popolo svizzero voterà tra poco più di un mese.

Nel documento programmatico, approvato senza opposizioni con una astensione, il PLR chiede un tasso unico per l’IVA al 6%. Questo dovrebbe poi essere abbassato al 5% in caso di grave recessione. La risoluzione prevede anche la salvaguardia degli accordi bilaterali e la rapida attuazione della terza riforma della tassazione delle imprese che va attuata senza imposta sugli utili in capitale.

Il presidente Philipp Müller ha criticato la “continua estensione del ruolo dello Stato avvenuta negli ultimi anni”. In merito al rafforzamento del franco, l’argoviese ha dichiarato che occorre meno burocrazia e meno imposte per le imprese.

Non bisogna reagire al rafforzamento del franco con maggiori sovvenzioni, ha sostenuto Müller. A suo modo di vedere non sono le imprese che hanno sbagliato, ma la politica: “la sinistra e il centro hanno peggiorato le condizioni quadro”.

Per il consigliere federale Johann Schneider-Ammann è importante ora puntare sulla formazione. “I cervelli sono la nostra materia prima più importante”, ha dichiarato.

Da parte sua, il consigliere federale Didier Burkhalter ha parlato di libertà, evocando anche il suo anno di presidenza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). “La Svizzera non è un’isola”, ha ricordato il ministro degli esteri sostenendo che è nell’interesse della Confederazione che i Paesi vicini, e il mondo in generale, siano liberi e prosperi.

I delegati si sono in seguito espressi sui temi in votazione l’8 marzo. L’iniziativa dei Verdi liberali che vuole sostituire l’IVA con una tassa sull’energia è stata respinta con 207 voti contro 2. Il consigliere agli Stati Fabio Abate (TI) ha detto che l’aumento massiccio dei costi energetici avrebbe un impatto negativo in particolare per le PMI e la classe media. Un’accettazione del testo provocherebbe infatti “migliaia di fallimenti”.

L’iniziativa del PPD che chiede di esentare dalle imposte gli assegni per i figli e quelli di formazione è pure stata bocciata, con 211 “no”, 4 “sì” e un astenuto. Per i delegati questa proposta provocherebbe perdite fiscali di un miliardo di franchi senza però sostenere le famiglie che hanno bisogno di aiuto. A beneficiare degli sgravi sarebbero infatti soprattutto i benestanti.

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