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Associazione inquilini: attuare misure contro aumento pigioni

(Keystone-ATS) L’Associazione svizzera degli inquilini (ASI) ha lanciato oggi la campagna nazionale “Affitti abbordabili per tutti”. Essa chiede la messa in atto delle misure proposte quest’anno dal Consiglio federale per frenare l’impennata delle pigioni. In particolare si tratta di costruire alloggi a prezzo moderato e di sapere l’ammontare dell’affitto del precedente locatario. Per dare visibilità all’azione è stato allestito un soggiorno di fronte a Palazzo federale.

L’ASI intende condurre una campagna di diversi anni, affinché le intenzioni dell’esecutivo federale si traducano in fatti, ha detto in una conferenza stampa la sua presidente e consigliera nazionale Marina Carobbio Guscetti (PS/TI).

La prima misura da introdurre deve essere quella dell’obbligo di trasparenza sulle pigioni: già utilizzata in sei cantoni, essa contribuisce infatti a frenare la crescita del canone e facilita il ricorso contro gli affitti abusivi, ha sottolineato la Carobbio.

Il progetto di modifiche al diritto di locazione, messo in consultazione dalla fine di maggio fino alla fine di questo mese, prevede di rendere obbligatorio di comunicare al nuovo inquilino quanto pagava d’affitto il precedente fittavolo nonché la giustificazione per un eventuale aumento. Fra le proposte c’è anche quella di proibire ogni incremento a sorpresa della pigione durante il primo anno di contratto.

L’ASI sostiene anche la proposta di concedere un diritto di prelazione ai Comuni per favorire un’edilizia a basso costo o di utilità pubblica. In questo senso si dovrebbero sfruttare maggiormente le aree dismesse della Confederazione e delle aziende parastatali: in particolare quelle dell’esercito e delle FFS.

Marina Carobbio ha ricordato che dal 2009 i tassi ipotecari sono calati nettamente, ma che solo una piccola parte della riduzione è andata a favore degli inquilini. E questo perché si sono registrati decisi aumenti dei nuovi canoni d’affitto o di quelli aggiornati dopo riattamenti. Nel 2009, ad esempio, per un appartamento medio si pagavano 1270 franchi mensili. Oggi, tenuto conto della variazione dei tassi di riferimento, la stessa abitazione dovrebbe costare solo 1030 franchi al mese, ma in realtà se ne pagano 1320, ha precisato la presidente dell’ASI.

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