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Associazioni lanciano campagna per istruzione per tutti i profughi

Secndo la consigliera nazionale Katharina Prelicz-Huber (Verdi/ZH) bisognerebbe dare un migliore accesso all'istruzione e al lavoro a tutti i profughi, a prescindere dal loro statuto. KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Il Sindacato dei servizi pubblici, Solidarité sans frontières e l’Unione Svizzera degli e delle universitari-e (USU) oggi hanno lanciato una campagna in favore di un migliore accesso all’istruzione e al lavoro per tutti i profughi, a prescindere dal loro statuto.

In un comunicato odierno, la consigliera nazionale Katharina Prelicz-Huber (Verdi/ZH), presidente Sindacato dei servizi pubblici (VPOD-SSP) e membro del Comitato dell’Unione sindacale svizzera (USS), spiega che i rifugiati, i profughi, i richiedenti asilo, le persone respinte o prive di documenti che vogliono istruirsi e lavorare incontrano spesso ostacoli insormontabili.

Per questo la campagna “Formazione per tutti, ora!” chiede che l’Agenda integrazione Svizzera (AIS, strumento elaborato da Confederazione e Cantoni e introdotto nel 2019 per accelerare l’integrazione delle persone ammesse provvisoriamente e dei rifugiati) sia estesa a tutti gli esiliati, indipendentemente dal loro status di soggiorno. Inoltre, deve essere possibile completare un’istruzione anche se la domanda di asilo viene respinta.

In occasione dell’avvio della campagna, è anche stata lanciata la raccolta di firme per la petizione “Migliorare l’accesso alla formazione e al lavoro per le persone esiliate!”, che avanza altre richieste fondamentali.

Fra queste, che le famiglie di profughi con figli siano ospitate in abitazioni adatte e che i bambini vengano rapidamente integrati nelle classi regolari delle scuole primarie e secondarie.

Inoltre i giovani rifugiati in età post-obbligatoria (livello secondario II) hanno bisogno di una formazione completa e a tempo pieno, di programmi di preparazione professionale più generosi e di incoraggiamento e sostegno, se opportuno, anche per la scuola secondaria.

La Confederazione, i Cantoni e le università devono poi garantire che gli esiliati già dotati di una buona formazione siano aiutati ad accedere agli studi di alto livello e che i diplomi che già hanno conseguito siano meglio riconosciuti – aggiunge la nota odierna.

Amanda Ioset, segretaria generale di Solidarité sans frontières, sottolinea che la formazione deve essere promossa per tutta la vita. “Per i profughi di età superiore ai trent’anni, le opportunità di formazione sono ancora più restrittive che per i più giovani. Tutti devono poter beneficiare di una formazione continua, anche da adulti. Corsi di lingua, corsi di recupero della formazione di base o perfezionamento professionale devono essere disponibili anche per le persone esiliate”, scrive nel comunicato odierno.

Nell’ambito della campagna lanciata oggi saranno effettuate altre azioni. La prima, che si terrà a Zurigo il 31 ottobre, darà voce alle persone esiliate che presenteranno le loro rivendicazioni in materia di accesso all’istruzione. Durante la sessione invernale delle Camere, le richieste della petizione saranno presentate al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati, e poi in primavera ai parlamenti cantonali.

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