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Attacchi informatici, pericolo blackout elettrico è preso sul serio

(Keystone-ATS) Un attacco informatico mirato contro una società elettrica potrebbe portare in determinate circostanze a un blackout nazionale in Svizzera. Autorità e aziende prendono il pericolo sul serio.

Nelle scorse settimane la Centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazione (MELANI) ha fornito informazioni in materia ai rappresentanti di circa 700 operatori del settore.

Una recente analisi dell’Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP) ha mostrato che quello del cedimento della rete elettrica rappresenta uno dei maggiori rischi per i prossimi anni. Il tema di un attacco cibernetico ha acquisito importanza, non da ultimo dopo l’aggressione subita dai siti nucleari iraniani cinque anni or sono. Ciò nonostante viene al momento ritenuto più probabile che l’approvvigionamento elettrico venga messo in pericolo da una catastrofe naturale.

“Il rischio che da noi una centrale atomica sia manipolata attraverso un attacco informatico mirato è basso”, afferma Max Klaus, vice capo di Melani. Gli impianti non sono collegati direttamente a internet: dispongono di computer a circuito chiuso. Inoltre sono gestiti da grandi aziende che hanno investito negli ultimi anni molto nella sicurezza informatica.

Maggiori vengono considerati i rischi di un attacco a una società elettrica di un piccolo comune. Questo potrebbe provocare una reazione a catena, causando squilibri a livello regionale o, in casi estremi, un blackout nazionale.

La difesa dagli hacker è un aspetto importante nell’ambito della garanzia dell’approvvigionamento elettrico, fa sapere Renato Tami, direttore dell’autorità di regolazione ElCom. In Svizzera vi sono circa 700 gestori e non tutti hanno le stesse necessità in materia di protezione.

Inoltre una protezione assoluta non esiste. “Si potrebbe investire un’infinita quantità di soldi. Ma in ultima analisi conta come si affronta il problema in modo efficiente. Perché i costi di sicurezza vengono ribaltati sul prezzo della corrente”, spiega Tami.

In Svizzera vi sono già stati attacchi contro società elettriche, che non sono però stati coronati da successo. Gli episodi – analogamente a quanto succede per esempio per le banche o le ferrovie – vengono annunciati a Melani.

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