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Attacchi Oslo: “manifesto” Breivik, Svizzera citata più volte

(Keystone-ATS) Nel suo nel “manifesto” di oltre 1500 pagine, Anders Behring Breivik, l’autore delle stragi di Oslo e di Utoya in cui venerdì sono morte 76 persone, nomina più volte anche obiettivi di attentati in Svizzera.

Nello scritto intitolato “2083 – Una dichiarazione europea d’indipendenza”, Breivik afferma che nella Confederazione i luoghi privilegiati sono le raffinerie di Cressier e di Collombey nonché le centrali nucleari di Beznau, Gösgen, Leibstadt e Mühleberg.

Secondo l’autore del testo, i “combattenti della restistenza” dovrebbero agire in quei Paesi, fra cui la Svizzera, “dove essi non hanno speranza di vedere un cambiamento con mezzi democratici”. Anders Behring Breivik nota pure che la Confederazione conta “mezzo milione di traditori multiculturali”, che hanno facilitato l’arrivo dei musulmani.

La polizia norvegese è ancora convinta che Breivik abbia agito da solo e non si sia appoggiato ad alcuna cellula esterna, come invece da lui sostenuto nell’udienza preliminare di ieri. “Riteniamo che l’accusato abbia una credibilità piuttosto bassa per quanto riguarda questa affermazione, certo nessuno di noi comunque può escludere del tutto che sia vera”, ha detto all’agenzia Reuters una fonte vicina alle indagini.

Si dubita anche che Brevik sia parte di una “crociata” anti-Islam e anti-marxista, come da lui sostenuto nel “manifesto” di oltre 1500 pagine che alcuni esperti norvegesi vedono piuttosto come il frutto della fantasia di uno psicopatico che vuole solo confondere le acque.

Oggi il ministro della giustizia Knut Storberget si incontrerà con i responsabili della polizia, al centro delle critiche per essere intervenuta in ritardo sull’isola di Utoya.

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