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Attacco Londra: 7 morti e 48 feriti tra la folla, 12 arresti

Una donna esce in manette da un appartamento di Barking KEYSTONE/AP PA/STEFAN ROUSSEAU sda-ats

(Keystone-ATS) Sono finora 12 le persone arrestate in relazione all’attacco terroristico di ieri sera a Londra, nel quale sono rimaste uccise, oltre ai tre aggressori, 7 persone e ferite altre 48, di cui 21 versano in condizioni critiche.

Ancora 36 feriti dell’attacco al London Bridge sono in ospedale, di questi 21 si trovano in gravi condizioni, ha detto il capo della polizia di Scotland Yard, Mark Rowley, in un punto con i giornalisti, sottolineando che serve tempo per identificare le vittime perché alcune sono straniere. Sicuramente c’è un canadese, come ha annunciato il premier Justin Trudeau.

Tra i feriti figurano anche quattro poliziotti, uno dei quali, che non era in servizio in quel momento ma si è subito attivato per proteggere la popolazione dagli attentatori, è stato gravemente ferito da coltellate, ma non è in pericolo di morte.

Rowley ha anche detto che sono stati sparati 50 colpi per “neutralizzare” i tre terroristi entrati in azione ieri notte nel centro di Londra. “L’attacco è stato condotto da tre assalitori, ora stiamo cercando di capire se vi siano fiancheggiatori. Dobbiamo finire il lavoro prima di rivelare l’identità delle persone coinvolte”, ha aggiunto il numero 2 di Scotland Yard. La polizia britannica non esclude quindi che i tre abbiano avuto complici esterni al commando tuttora da individuare.

Il pulmino bianco della Renault utilizzato per sferrare l’attacco era stato “noleggiato di recente dai terroristi” stessi. Intanto è stato diffuso il primo identikit di uno dei tre: è un uomo sposato, con figli, dai tratti mediorientali ed è stato definito di modi gentili. Il suo appartamento, nel quartiere periferico di Barking, è stato perquisito dalla polizia.

“Quando è troppo è troppo, le cose devono cambiare”, ha dichiarato ai media britannici la premier Theresa May, annunciando battaglia “all’estremismo islamico” e la revisione della strategia anti-terrorismo.

Con un post pubblicato sul suo profilo Facebook, il ministro degli esteri Boris Johnson ha ammonito “coloro che simpatizzano, o incoraggiano, o nascondono, o aiutano o favoreggiano questi assassini, in qualsiasi modo”. A loro “noi diciamo quando è troppo è troppo. Il vostro tempo è scaduto. I pozzi della tolleranza si stanno svuotando”, ha incalzato il ministro.

Tra le voci di condanna del terrorismo spicca quella d’oltremanica di Donald Trump che su Twitter fa polemica con il sindaco di Londra Sadiq Khan, reo secondo lui di sottovalutare il pericolo. “Almeno sette morti e 48 feriti in un attacco terroristico e il sindaco di Londra dice che non c’è ragione di allarmarsi!”, ha twittato.

Un portavoce dell’ufficio del sindaco di Londra, citato dal Mail online, ha affermato che il primo cittadino “è occupato a lavorare con la polizia, con i servizi di emergenza e con il governo per coordinare la risposta a questo orrendo e codardo attacco terrorista” e quindi, “ha cose più importanti da fare che rispondere ai tweet male informati di Donald Trump che deliberatamente prendono fuori contesto le parole con cui (Kahn) si è rivolto ai londinesi per dir loro di non allarmarsi quando vedono più polizia – compresi agenti armati – nelle strade”.

La BBC dà intanto notizia che la regina Elisabetta II d’Inghilterra ha pregato per le vittime e i feriti dell’attacco durante la messa della domenica a Windsor. Dal canto suo, Theresa May ha compiuto una visita privata al Kings College Hospital di Londra dove sono ricoverate alcune persone ferite nell’attacco avvenuto ieri sera nel centro della capitale.

A Downing Street, sede del governo, la bandiera britannica sventola a mezz’asta in rispetto delle vittime. Anche il Parlamento scozzese ha preso la stessa decisione in solidarietà con la capitale.

Intanto la zona del London Bridge rimane chiusa al traffico e i londinesi cominciano a lasciare fiori per le vittime sul cancello d’ingresso della metropolitana.

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