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Attentati Parigi: ritrovata altra auto forse collegata ad attentati

(Keystone-ATS) Un’auto che potrebbe essere stata utilizzata nella preparazione degli attentati di Parigi è stata ritrovata stamattina in una piazza nel nord della città. Lo riferiscono i media francesi, citando fonti di polizia.

La vettura, una Clio nera, “è stata vista sull’autostrada A1 (che collega il nord della Francia a Parigi, ndr.), nel quadro di quelli che potrebbero essere degli scambi preparatori tra Parigi e il Belgio”, spiega una fonte. La sua effettiva implicazione però, precisa, potrà essere determinata “solo dalle analisi della polizia scientifica”.

Si è appreso inoltre che siringhe sono state ritrovate nella stanza d’albergo di Salah Abdeslam a Alfrotville, nella banlieue di Parigi: è quanto rivela in esclusiva il sito internet del settimanale Le Point pubblicando un video delle due stanze prenotate dal principale ricercato per le stragi di Parigi, la 311 e la 312.

Abdeslam è l’uomo più ricercato d’Europa, 26 anni, è sospettato di essere uno degli autori nonché la mente logistica della missione assassina che ha causato la morte di 129 persone tra il centro di Parigi e lo Stade de France. Lui e i suoi complici sono arrivati “due giorni prima di perpetrare il massacro di massa” a Parigi, rivela Le Point.

Nelle stanze che i giornalisti di Le Point hanno avuto modo di visitare sono stati ritrovati resti di pizza da asporto consegnati da una pizzeria lì vicino e Madeleines al cioccolato (tra i dolcetti simbolo della Francia resi celebri in tutto il mondo dall’opera di Marcel Proust) acquistati nel distributore automatico dell’hotel.

Ma anche un lotto di siringhe, aghi corti e fili da intubazione sparsi sul tavolo tondo del salone. Le analisi affidate alla polizia scientifica dovranno determinare se questo materiale medico ha permesso di confezionare le cinture esplosive dei kamikaze o se è servito ad iniezioni ipodermiche. “E se i killer si fossero drogati?”, si chiede Le Point. Uno dei testimoni presenti venerdì sera al Bataclan prima dell’attacco notò i kamikaze fermi per diverse ore davanti alla sala concerti: “Avevano facce da morti-viventi”, ha detto.

Abdeslam ha prenotato a suo nome le due stanze d’albergo su booking.com. Sistemati nelle stanze 311 e 312 dell’hotel, nel tranquillo dipartimento della Val-de-Marne, alle porte di Parigi, Abdeslam e i suoi complici sono arrivati due giorni prima di passare all’azione la sera di venerdì. Sabato sera, precisa Le Point, gli inquirenti del 36 Quai des Orfèvres hanno perquisito le stanze in cui possono aver soggiornato sei persone.

L’hotel non è dotato di telecamere di videosorveglianza. La polizia giudiziaria ha prelevato tracce di Dna degli occupanti e sequestrato il computer alla recpetion. In precedenza è anche emerso che il fratello, Ibrahim Abdeslam, ha affittato per una settimana, dal 10 al 17 novembre, una villetta a Bobigny, nella periferia parigina. Sul posto, rivela Europe 1, è stato ritrovato del “materiale telefonico”, probabilmente telefoni e schede sim.

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