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Auguri tra Abu Mazene Netanyahu

(Keystone-ATS) TEL AVIV – Uno scambio di auguri telefonici fra il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen e i vertici politici israeliani – reso noto dalle parti a conferma dell’atmosfera di maggior dialogo suscitata dalla recente ripresa dei negoziati – ha suggellato in queste ore la doppia festività incrociata di ebrei e musulmani: Rosh Hashanah (il Capodanno ebraico) per i primi; Eid al-Fitr (la celebrazione di fine Ramadan) per i secondi.
A prendere l’iniziativa per primo è stato Abu Mazen, che ha chiamato Netanyahu per augurargli “Shanà Tova” (Buon Anno) in occasione del Capodanno ebraico, la cui celebrazione, cominciata nella nottè fre mercoledì e giovedì, si protrae per alcuni giorni. Felicitazioni che Netanyahu ha ricambiato, estendendo a tutti i palestinesi musulmani gli auguri di fine Ramadan, come riferisce una nota del suo ufficio stampa.
Più tardi è stato il presidente israeliano, Shimon Peres, a telefonare al collega palestinese per un ulteriore augurio, corredato in questo caso – riportano i media – anche da qualche reciproco auspicio politico. “Spero che l’anno prossimo, quando ci sentiremo di nuovo per gli auguri, potremo farlo sullo sfondo di un accordo di pace complessivo nella nostra regione”, ha detto Abu Mazen.
Parole alle quali Peres ha corrisposto, assicurando che oggi Netanyahu “è un partner per la pace meritevole di fiducia” e incoraggiando il leader dell’Anp a non dar seguito alla più volte annunciata intenzione di lasciare l’incarico senza aver prima completato i negoziati. “Nessuno – gli ha dato atto – è in grado più di lei di assicurare la pace al suo popolo e all’intera regione”.

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