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Aumentano i pagamenti senza contatto, è l’effetto Covid

Molti preferiscono evitare il contatto. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) La pandemia sta cambiando il comportamento degli svizzeri alle casse dei negozi: il 75% utilizza il pagamento senza contatto, una quota in sensibile aumento rispetto al 60% di un anno fa. Lo mostra un sondaggio condotto per conto del servizio di confronto Comparis.

“Aumentando il limite per il pagamento senza contatto da 40 a 80 franchi, in aprile, gli emittenti svizzeri di carte hanno dato un chiaro impulso”, osserva l’esperto di Comparis Michael Kuhn, citato in un comunicato.

L’evoluzione in atto è visibile anche sul fronte dei pagamenti con lo smartphone: il 7% della popolazione paga ora per lo più con Apple Pay, Samsung Pay e Twint. Nel 2019 la percentuale non superava il 2%. Prima del confinamento, il 27% aveva pagato con il cellulare almeno una volta alla settimana, in seguito la quota è salita al 32%.

La logica conseguenza è un calo dell’importanza del contante: precedentemente al lockdown veniva usato giornalmente dal 39%, dopo dal 25%. In un’ottica settimanale, il ricorso a monete e a banconote si è contratto passando dall’86% al 74%.

La crisi del coronavirus è stato un importante fattore per quest’evoluzione. Il 42% afferma di rinunciare all’uso dei contanti per paura di un’infezione e il 25% evita i terminali numerici delle carte. Il 44% in seguito al Covid-19 tiene meno denaro contante nel portafoglio e uno su quattro ci rinuncia completamente.

Ciò nonostante le preoccupazioni degli svizzeri riguardo ai mezzi di pagamento digitali rimangono elevate. Ad esempio il 55% non è fiducioso che i sistemi funzionino sempre correttamente. Il 56% degli interrogati concorda con l’affermazione “trovo il denaro contante più semplice” e uno su sei non sa nemmeno come funziona il pagamento senza contatto.

La percentuale di coloro che ritengono che lo smartphone sostituirà a lungo termine le tradizionali carte di debito e di credito è rimasta quasi invariata rispetto all’anno precedente (44% contro 43%). Lo scetticismo si riflette anche nella risposta alla domanda “riuscite a immaginare la Svizzera senza contanti?” La maggioranza del 54% dice di no. Il timore è in particolare che traffico dei pagamenti sia troppo controllato.

“I risultati del sondaggio mostrano che deve ancora essere fatto un lavoro educativo da fornitori di servizi e politici per promuovere l’accettazione e quindi la diffusione dei mezzi di pagamento digitali”, dice Kuhn. A suo avviso la crisi del coronavirus sta comunque attualmente fungendo da catalizzatore per l’industria del settore ed è un buon presupposto per un’ulteriore crescita.

Il rilevamento demoscopico è stato condotto in luglio dall’Istituto di ricerche di mercato Innofact su incarico di Comparis. Sono state interpellate 1011 persone in tutte le regioni del paese.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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