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Bambini rifugiati in Svizzera: insegnanti preoccupati

(Keystone-ATS) Gli insegnanti chiedono più sostegno per integrare i bambini rifugiati nelle scuole svizzere. In particolare deve essere favorito l’apprendimento della lingua locale.

La Confederazione deve attribuire dei fondi alle scuole, rivendicano i sindacati di categoria romando (SER) e svizzero tedesco (LCH).

Il corpo docenti si aspetta un forte aumento di bimbi rifugiati, informano in un comunicato odierno i sindacati. È necessario offrire consulenze e sostegno psicologico, poiché molti bambini hanno vissuto traumi per la guerra e durante il viaggio. Molti piccoli rifugiati non hanno mai frequentato una scuola oppure sono arrivati senza i genitori.

Gli insegnanti sono pronti a fare la loro parte per favorire la buona integrazione, si legge nella nota. A questo scopo ritengono che sia necessario un numero sufficiente di personale formato e chiedono quindi alla Confederazione di contribuire finanziariamente. È incomprensibile che diversi cantoni pianifichino tagli nel personale dei docenti, sostengono il SER e il LCH.

I sindacati rivendicano inoltre che gli istituti scolastici siano considerati partner delle autorità di migrazione. Devono essere informati con anticipo riguardo all’assegnazione dei bambini rifugiati in modo da poter elaborare localmente piani adatti. Tale modalità vale anche per le espulsioni. Se non preparate adeguatamente possono essere scioccanti per i bimbi e gli insegnanti a contatto con le vittime, viene sottolineato.

Tutti i bambini e i giovani accolti in Svizzera hanno diritto all’educazione, alla presa a carico e all’integrazione, ricordano i sindacati. E questo indipendentemente dal loro statuto legale.

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