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Barcellona: lunghe file ai seggi, molti accorsi dopo le violenze

Molta gente in fila davanti ai seggi a Barcellona KEYSTONE/EPA EFE/TONI ALBIR sda-ats

(Keystone-ATS) Lunghe file di votanti si vedono ai seggi di Barcellona nei quali non sono ancora arrivate la Guardia Civil e la Polizia nazionale per fermare il referendum sull’indipendenza della Catalogna, dichiarato illegale dal governo di Madrid e dal Tribunale costituzionale.

Nonostante le notizie e i molti video che circolano sulla mano dura delle forze dell’ordine in molti seggi della capitale della regione autonoma, la gente attende ore per poter votare, nella stragrande maggioranza per il ‘Sì’, secondo quanto dicono.

Al “Centre de dia de gent gran”, un centro anziani nel quartiere centrale di Sant Antoni, abitato da classe media agiata, Nuria, 37 anni, ha appena votato dopo sei ore in piedi e dopo essersi svegliata alle 5.30, racconta. “Abbiamo aspettato 300 anni, che vuoi che sia qualche ora in più?”, scherza il padre. Applausi in particolare agli anziani e ai disabili che hanno una corsia preferenziale per votare. Diversi cittadini dicono di essersi decisi a partecipare dopo aver visto le immagini della “repressione di Madrid”, dice Miguel, 26 anni, che non è catalano d’origine. “La Spagna ci ha perso per sempre dopo oggi, comunque vada – assicura una donna, che non vuol dire il suo nome -. Ci volessero anni, alla fine saremo liberi”.

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