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Batterio killer: è polemica, federalismo sotto accusa

(Keystone-ATS) La fonte dell’epidemia di E. Coli continua a sfuggire alle autorità sanitarie tedesche, che sono costrette anche a rettificare il bilancio delle vittime del batterio killer. E, come se non bastasse, il governo federale viene colpito in pieno da una valanga di critiche non solo sulla gestione della crisi, ma anche sullo stesso sistema di controlli, affidato in primo luogo alle regioni.

Dopo il nulla di fatto emerso ieri dai risultati dei primi test, tutti negativi, sui germogli di soia della Bassa Sassonia, molti puntano il dito contro la struttura del sistema federalista tedesco, basato appunto sulla grande autonomia dei 16 Land.

E nel paese l’aria è sempre più pesante. Il quotidiano di sinistra Frankfurter Rundschau scrive che “la complessità del sistema federalista ha, ancora una volta, conseguenze disastrose”. Basti pensare che l’istituto pubblico Robert-Koch, “ad esempio, non può fare domande ai pazienti poichè questa è una prerogativa delle autorità regionali!”.

Mentre i Verdi chiedono un dibattito parlamentare e attaccano la Merkel (“la gestione della crisi da parte del governo è pessima”), i socialdemocratici (Spd) chiedono una “forza di intervento mobile” a livello nazionale che sia in grado di far fronte a epidemia di questa portata.

Nella confusione, l’istituto Robert-Koch è stato costretto anche a rettificare il bilancio delle vittime, che rimane invariato a quota 21 rispetto a ieri nonostante l’annuncio – in mattinata – di un altro decesso, in Baviera. La correzione è avvenuta dopo gli accertamenti eseguiti sulla presunta vittima, che non hanno confermato la presenza del batterio killer. I paesi europei colpiti dall’epidemia, invece, sono saliti a 13 con la prima infezione rilevata in Lussemburgo, mentre dall’inizio di maggio il numero complessivo di casi è salito a 2.429.

Eppure, “al momento non è ancora confermato” che sono “i germogli di soia prodotti nella Germania del Nord” la fonte dell’epidemia di Eschrichia Coli, ha ribadito il Commissario europeo per la salute, John Dalli.

Ma il ministro dell’Agricoltura, Ilse Aigner (Csu), continua a tenere duro: il sistema di “gestione delle crisi funziona”, ha detto rispondendo alle critiche: “Le autorità stanno concentrando tutte le loro forze nella lotta a questa epidemia”. I risultati dei primi test federali sui campioni di germogli di soia sono attesi entro venerdì, ha annunciato Juergen Thier-Kundke, il portavoce dell’istituto federale per la valutazione del rischio (BfR), cioè il laboratorio di riferimento per il batterio E. Coli nel cibo.

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