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Batterio killer: ancora giallo, negativi primi test soia

(Keystone-ATS) Chi si aspettava una rapida soluzione del giallo dell’epidemia di E. Coli è rimasto deluso: le prime analisi sui germogli di soia tedeschi – i principali sospettati dopo i cetrioli spagnoli – hanno dato esito negativo. Non solo: il governo regionale della Bassa Sassonia (nordovest) ha messo in guardia che i risultati di tutti i test non si conosceranno in tempi brevi, sottolineando che la ricerca della fonte dell’epidemia si sta dimostrando “molto difficile”.

Di fatto, quindi, le autorità sanitarie tedesche sono al punto di partenza, ma per il governo federale l’avviso su insalate e germogli vari rimane. Anche se la Commissione Ue fa sapere che per ora non c’è una “specifica allerta europea” sui germogli di soia.

Le analisi riguardano 40 campioni prelevati dalle serre di un’azienda di Uelzen (Bassa Sassonia) che produce 18 tipi diversi di germogli. Le autorità sanitarie sono al lavoro da ieri e finora sul totale dei campioni a disposizione ben 23 sono risultati negativi, ha annunciato un portavoce del ministro dell’Agricoltura del Land. Le ricerche della fonte dell’infezione, ha spiegato, sono difficili, anche perchè sono già passate diverse settimane dallo scoppio dell’epidemia, che risale almeno a metà maggio.

Gli ulteriori esami previsti, ha proseguito il portavoce del ministro, verranno realizzati in collaborazione con l’istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR), ma la ricerca della fonte dell’infezione si sta dimostrando “molto difficile”, ha messo in guardia.

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