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BE: 20 anni a falso invalido, uccise donna che lo denunciò

(Keystone-ATS) Il Tribunale superiore di Berna ha confermato i 20 anni di reclusione inflitti un anno fa in primo grado a un serbo oggi 57enne: nel 2013 aveva ucciso per vendetta un’assistente di studio medico che lo aveva segnalato per una truffa all’assicurazione invalidità (AI).

Il 10 ottobre 2013 la donna 38enne avrebbe dovuto testimoniare contro l’imputato nell’ambito del procedimento per truffa. Non è però vissuta abbastanza per farlo: il primo di ottobre il serbo l’aggredì all’entrata del suo appartamento di Thunstetten (BE) e la uccise con diverse coltellate.

Nel processo di primo grado tenutosi nell’aprile 2016, il tribunale regionale dell’Emmental-Oberaargau (BE) lo ha riconosciuto colpevole di assassinio e gli ha inflitto la pena chiesta dal pubblico ministero, mentre l’avvocato della famiglia della vittima aveva chiesto la reclusione a vita.

L’imputato ha sempre respinto le accuse. Le prove portate contro di lui sono però schiaccianti: il DNA dell’uomo è stato trovato sull’arma del delitto e tracce del sangue della vittima sono state rilevate sulle sue scarpe.

Nel processo d’appello, tenutosi martedì 9 maggio dopo un ricorso del serbo, l’avvocato difensore d’ufficio ha chiesto di nuovo il proscioglimento, adducendo una mancata imputabilità perché il serbo “è psichicamente molto malato”.

L’autrice di una perizia del Servizio di psichiatria forense dell’Università di Berna ha di nuovo escluso in aula la pazzia con quasi assoluta certezza.

L’imputato, attualmente rinchiuso nel penitenziario di Thorberg, si è mostrato ai giudici in uno stato apatico e smarrito. Non era però più in sedia a rotelle come un anno fa ma è entrato in aula sulle proprie gambe. Interrogato, si è lamentato di dolori e ha detto di non stare bene.

Alle domande del presidente del tribunale Hanspeter Kiener ha risposto spesso “non so”, per esempio alla domanda sul come spiegasse il sangue della vittima sulle scarpe.

Per la procuratrice Gabriela Mutti è chiaro che l’imputato è un simulatore e che la sua pretesa malattia sia da interpretare come “una fuga dalla realtà”.

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