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Belgio, nasce birra dal pane vecchio

(Keystone-ATS) Questa volta non è finita nella spazzatura, ma in bottiglie di birra, mezza tonnellata di pane fresco rimasto invenduto in una catena di supermercati in Belgio. Il merito è di “Babylone”, la birra lanciata oggi a Bruxelles.

Con il suo nome vuole ricordare la leggendaria antenata della bevanda nazionale, secoli fa regolarmente consumata dai babilonesi e a base di pane fermentato.

Oltre che un ritorno alle origini, questa nuova birra rappresenta soprattutto il frutto concreto di un riciclo ‘intelligentè e un esempio della cosiddetta ‘economia circolarè, non più patrimonio culturale solo degli ambientalisti, che fa diventare una risorsa per un mercato quella che per un altro è ormai diventato un rifiuto. Se il prodotto funzionerà, è certo che altre centinaia di chili di pane vecchio non finiranno nella pattumiera, almeno in Belgio.

La trovata arriva dal “Brussels Beer Project”, il progetto di birrificio che si è affermato grazie alla partecipazione su web per la scelta delle prime creazioni, già esportate in nove Paesi, e alla raccolta di contributi online (crowdfunding) con lo slogan #BeerForLife, cioè la promessa di una fornitura annuale a vita di una birra al mese, a cui hanno risposto oltre mille persone.

Pronto ad aprire il suo “micro-birrificio” questa estate nel cuore di Bruxelles, il progetto belga che ha deciso di produrre la birra a base di pane invenduto fra l’altro collabora con un’associazione senza scopo di lucro e che si occupa del reinserimento nel mondo del lavoro di persone socialmente vulnerabili: a loro spetta ricevere i pani e il processo di trasformazione in farina, la fonte di zuccheri per la fermentazione alcolica di Babylone.

“La birra e il pane richiedono dei cerali molto simili, ma è stato comunque necessario un anno di studi per mettere a punto il prodotto” spiega Antoine Dubois, ex ricercatore dell’Università di Lovanio (UCL) e oggi responsabile ricerca e sviluppo del Brussels Beer Project.

“Con mezza tonnellata di pane si producono 4mila litri di birra e ciascuna bottiglia (33 cl) contiene l’equivalente di una fetta e mezza di pane” sottolinea Olivier de Brauwere, uno dei due fondatori del Brussels Beer Project. L’antico sapere dei babilonesi si sposa così con le raffinate tecniche di fermentazione belga e più varietà di luppolo (inglesi e statunitensi). Il risultato è quello di una birra di gusto amaro, con una gradazione alcolica del 7%, ma a base di pane riciclato.

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