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Benessere delle mamme: Svizzera al 13esimo posto a livello mondiale

(Keystone-ATS) Le mamme sono trattate “estremamente bene” in Svizzera: è la conclusione a cui giunge un confronto internazionale svolto dall’organizzazione umanitaria Save the Children.

Ai primi posti della classifica si trovano i Paesi scandinavi, agli ultimi le regioni dell’Africa subsahariana.

La Svizzera si situa al 13esimo posto, come l’anno scorso, su un totale di 179 Paesi, indica il rapporto sulla condizione delle madri nel mondo. Save the Children ha analizzato cinque indicatori: il tasso di mortalità delle mamme e dei figli, il livello di formazione scolastica così come il loro status economico e politico.

In quattro di questi ambiti la Svizzera ha fatto progressi, indica oggi l’organizzazione, ma non così marcati come altri Paesi nella Top 20. È per questo motivo che la Confederazione si piazza allo stesso posto dell’anno scorso.

I primi ranghi vanno anche quest’anno a Paesi del Nordeuropa: al vertice c’è la Norvegia, seguita da Finlandia, Islanda, Danimarca e Svezia. Gli ultimi posti sono invece occupati quasi esclusivamente da Paesi africani che si trovano a Sud del Sahara. A chiudere la classifica c’è la Somalia, dove una donna su 18 (5,5%) muore per le conseguenze di una gravidanza o di un parto.

L’organizzazione ha rilevato il divario esistente nelle condizioni delle madri nelle città e nelle periferie. Più della metà della popolazione mondiale vive oggi in centri urbani. Nelle periferie mamme e figli hanno però scarso accesso alle cure mediche di base. Per esempio nelle baraccopoli di Delhi, in India, il tasso di mortalità infantile è tre volte più elevato rispetto a quello dei quartieri più ricchi.

Ma queste forti differenze non sussistono solo nei Paesi in via di sviluppo. Il tasso di mortalità infantile a Zurigo e a Berna è nettamente più alto rispetto alle media nazionale, scrive Save the Children. La causa è la quota più alta di stranieri in queste città. Barriere linguistiche e mancanza di informazioni sul sistema sanitario rendono più difficile a molte donne con un passato migratorio l’accesso alle cure sanitarie – prima, durante e dopo il parto.

L’organizzazione indica inoltre che dal 2000 al 2006 il tasso di mortalità in Svizzera delle mamme provenienti dall’Italia, dalla Spagna e dalla Turchia è risultato quattro volte più elevato di quello registrato tra le madri svizzere.

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