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Beznau: Axpo procede a grosso rinnovo, allungare vita reattori

(Keystone-ATS) Make-up in vista per la centrale nucleare di Beznau a Döttingen, nel canton Argovia. Il gruppo energetico Axpo che gestisce la struttura prevede infatti di investire circa 700 milioni di franchi in diversi lavori di rinnovo che dovrebbero consentire all’impianto, uno dei più vecchi al mondo, di produrre elettricità ben al di là del 2020.

Axpo intende potenziare la sicurezza dei due reattori dell’impianto argoviese, hanno indicato oggi alla stampa a Döttingen i gestori della centrale. Dall’entrata in funzione della struttura le spese di rinnovo e manutenzione ammonteranno quindi complessivamente a circa 2,5 miliardi di franchi. Questo grosso cantiere pone le basi per una gestione dell’impianto “ampiamente oltre i 50 anni”, ha affermato Döhler.

Ciò consentirà alla centrale di continuare a produrre elettricità nei tempi ritenuti ragionevoli dal Consiglio nazionale, restio a procedere a un’uscita precipitosa dall’energia atomica come invece auspicato dai Verdi con la loro iniziativa “Per un abbandono pianificato dell’energia nucleare”. Gli Stati non hanno ancora affrontato il dossier.

Essenzialmente, nella centrale argoviese, si parla di sostituire quest’anno i coperchi dei contenitori che racchiudono i reattori: si tratta dei due impianti più vecchi della Svizzera: Beznau I, costruito oltre 45 anni fa, è addirittura il reattore commerciale in funzione più datato al mondo.

Si provvederà poi tra l’altro anche alla realizzazione di un sistema di alimentazione di elettricità di emergenza supplementare per 500 milioni di franchi: esso dovrà garantire un’alimentazione autonoma di tipo antisismico per il raffreddamento dei reattori in caso di emergenza.

I costi per i nuovi coperchi ammontano a 100 milioni di franchi. Quelli attuali sono “del tutto intatti”, ha precisato Stephan Döhler, responsabile della divisione Energia atomica presso Axpo. La sostituzione è stata decisa sulla base di esperienze fatte all’estero con lo stesso materiale: “si tratta di una misura preventiva”, ha aggiunto Döhler.

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