Bielorussia: centinaia di fermi a marcia delle donne a Minsk
(Keystone-ATS) Le donne bielorusse sono scese in piazza, di nuovo, per manifestare contro il presidente Alexander Lukashenko. Solo che, questa volta la “marcia delle donne” si è conclusa a metà pomeriggio con una pioggia di fermi, in molti casi anche brutali.
La giornata, complice un bel sole pre-autunnale, era iniziata come al solito: arrivo alla spicciolata verso il centro e poi formazione della “colonna” principale, composta da migliaia di manifestanti. Gli automobilisti che correvano accanto al corteo hanno dato fondo ai clacson per mostrare il loro sostegno – ormai una vera e propria tradizione.
Tra gli slogan, “libertà ai giornalisti” e “ridateci Masha (ovvero Maria Kolesnikova, la leader dell’opposizione arrestata e incriminata) e mettete in galera Sasha (ovvero Lukashenko)”. Un gruppo di donne si è fatto poi immortalare con dei cartelli con scritto, in carattere latini, “SOS”. Un messaggio abbastanza chiaro, diretto all’estero.
Poi, all’improvviso, l’atmosfera pacifica è mutata e i poliziotti sono entrati in azione. I fermi sono così scattati a decine e alcuni video, pubblicati dal portale Tut.by, mostrano chiaramente che gli agenti non hanno avuto paura di usare le maniere forti, trascinando e strattonando alcune manifestanti pur di caricarle sulle camionette. In altri frangenti i fermi sono invece avvenuti senza incidenti.
Anche la 73enne Nina Bahinskaya, vera e propria veterana delle proteste, è stata portata via dalla polizia. Secondo l’Unione dei giornalisti bielorussi, tra i fermati figura anche la reporter Yulia Volchok. Secondo l’organizzazione non governativa Viasna i fermi sarebbero “almeno 140”.