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Bienne: il 67enne pensionato Kneubühl non è pentito

(Keystone-ATS) Il pensionato 67enne di Bienne che nel settembre dell’anno scorso ha tenuto in scacco le forze speciali della polizia bernese per ben nove giorni dopo aver sparato contro un agente, non è pentito di quello che ha fatto. Lo ha affermato lui stesso in un’intervista pubblicata dal quotidiano romando “Le Matin”.

“Non mi pento di quello che ho fatto. Anzi. Se avessi agito diversamente adesso sarei morto”, afferma Peter Hans Kneubühl in una lettera manoscritta di sette pagine rispondendo in tedesco alle domande che il quotidiano romando gli ha posto. Il giornale pubblica un riassunto tradotto in francese.

Precisa inoltre di non aver presentato le sue scuse al poliziotto che ha ferito. Per lui la polizia simbolizza “un vita nella paura e nel terrore, senza libertà e senza sicurezza”. Anzi aspetta le scuse del cantone di Berna e un indennizzo da parte dello Stato per il sequestro della casa. Precisa poi che durante la fuga ha avuto paura di morire di fame. In passato l’uomo era già stato interrogato dai media e le risposte erano state pubblicate dal “Bieler Tagblatt”.

All’inizio del mese il canton Berna ha annunciato che il rapporto sull’intervento della polizia cantonale sarà pubblicato solo alla fine di agosto e non come previsto alla fine di giugno. L’esperto incaricato di far luce sulla vicenda ha ottenuto un termine supplementare.

A fare uscire di senno il 67enne Peter Hans Kneubühl sarebbe stata la notizia della messa all’asta forzata della casa dove era nato e viveva. L’8 settembre dell’anno scorso, quando alcuni poliziotti di Bienne si sono presentati a casa sua l’uomo si è barricato nell’abitazione. Dopo la mezzanotte è uscito in giardino, ha sparato ad un agente, ferendolo gravemente, ed in seguito è riuscito a fuggire. L’uomo fu arrestato il 17 settembre in un campo alla periferia di Bienne e da allora è in detenzione preventiva.

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