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Birmania: UE pronta a sospendere sanzioni per un anno

(Keystone-ATS) L’Unione Europea premia il nuovo corso della Birmania, che con il trionfo elettorale dell’opposizione nel voto suppletivo e l’elezione al parlamento della sua leader, Aung San Suu Kyi, ha segnato una svolta radicale, dopo decenni di dittatura militare. I rappresentanti dei 27 stati membri hanno raggiunto oggi a Bruxelles “un accordo di principio” per la sospensione di tutte le sanzioni imposte alla vecchia giunta militare, con la sola eccezione dell’embargo di armi.

La decisione deve ora passare al vaglio dei ministri degli esteri della Ue, lunedì prossimo a Lussemburgo, e subito dopo potrà diventerà operativa. La scelta dell’Unione europea segue di pochi giorni l’annuncio degli Usa, sulla revoca parziale delle misure restrittive contro la Birmania, e quello dell’Australia che ha deciso di sospendere le sanzioni contro il presidente Thein Sein e 261 altri responsabili, finora sottoposti a restrizioni di viaggio e finanziarie.

Le sanzioni europee, che scadono a fine mese, includono il blocco dei visti e dei beni contro 491 personalità, legate alla vecchia giunta, e contro 59 società ed organizzazioni. Restrizioni commerciali sono inoltre imposte ad almeno 800 imprese, attive soprattutto nei settori del legno, delle pietre preziose e delle miniere.

“Tutte queste sanzioni saranno sospese per un anno. La sola misura che resterà in vigore sarà l’embargo di armi”, ha riferito una fonte diplomatica. La sospensione non equivale ad una cancellazione: “vogliamo mantenere una certa pressione politica ed economica, affinchè il nuovo corso della Birmania possa consolidarsi senza subire interruzioni”, ha spiegato la fonte.

Una verifica sull’andamento della situazione è previsto a metà strada, tra sei mesi. Subito dopo i risultati delle elezioni suppletive, l’alta rappresentante della politica estera dell’Ue Catherine Ashton aveva dichiarato la disponibilità a rivedere il regime sanzionatorio.

L’accordo di principio tra i 27 arriva mentre il ministro degli esteri Giulio Terzi prepara la sua missione in Birmania, dal 24 al 26 aprile. La scorsa settimana era stato il premier britannico David Cameron, durante una visita a Rangoon, a pronunciarsi a favore di una sospensione, e non di una cancellazione, delle misure internazionali restrittive.

“È bene sospendere le sanzioni contro la Birmania: non toglierle, sospenderle”, ha detto Cameron esprimendosi in accordo con Aung San Suu Kyi. L’obiettivo è di sostenere le riforme economiche promesse dal regime, ma senza concedere troppe cambiali in bianco.

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