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BNS: lascia invariato tasso direttore, abbassa previsione crescita

(Keystone-ATS) La banca nazionale svizzera (BNS) lascia invariato il costo del denaro, ma corregge al ribasso le stime di crescita dell’economia svizzera: l’istituto si attende per l’anno in corso una progressione del prodotto interno lordo (pil) pari all’1,5%, contro il 2% pronosticato in precedenza.

Al termine del suo periodico esame della situazione effettuato oggi la BNS mantiene peraltro immutati i cardini della sua politica monetaria: il tasso di riferimento – il libor a tre mesi – viene lasciato nell’attuale fascia di oscillazione fra lo 0 e lo 0,25%; viene inoltre confermata la soglia minima di cambio con l’euro fissata a 1,20 franchi.

Il franco continua ad essere a un livello elevato, spiega la BNS in un comunicato odierno. Considerato che il libor rimane vicino allo zero, il cambio minimo rimane “lo strumento centrale” per prevenire un aumento della tensione sul fronte monetario: sarà quindi difeso “con tutta la determinazione richiesta”. Ancora una volta l’istituto ribadisce di essere pronto a comprare divise in quantità illimitata per impedire il rafforzamento della moneta elvetica. Se necessario saranno inoltre prese altre, non meglio precisate misure.

Agli occhi degli esperti della banca centrale la pressione inflazionistica diminuirà ulteriormente, anche se nel primo trimestre 2015 aumenterà lievemente per l’effetto base, per poi calare a causa del degradamento delle prospettive congiunturali internazionali, ma anche per il rallentamento della crescita interna. Concretamente è atteso un rincaro dello 0,1% per l’anno in corso (invariato rispetto all’ultima valutazione, in giugno), dello 0,2% per il 2015 (-0,1 punti) e dello 0,5% (-0,4 punti ) per il 2016. I rischi di deflazione sono aumentati, mette in guardia la BNS.

Franco: si rafforza sull’euro dopo comunicazioni BNS

Il franco si è rafforzato stamane sull’euro immediatamente dopo le ultime comunicazioni della Banca nazionale svizzera (BNS). Nello spazio di pochi secondi il corso della moneta europea è passato da 1,2115 a 1,2066, per poi lievemente recuperare intorno a 1,2075.

L’euro rimane quindi a meno di un centesimo dalla soglia minima di 1,20 fissata unilateralmente dalla BNS tre anni or sono, il 6 settembre 2011. È molto vicino anche al minino di quest’anno: 1,2034, toccato due settimane or sono.

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