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BNS: nessuna alternativa al tasso minimo di cambio, Jordan

(Keystone-ATS) Il presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) non vede “nel prossimo futuro alcuna alternativa possibile al tasso minimo di cambio” di 1,20 franchi per un euro. In un’intervista rilasciata al “SonntagsBlick”, Thomas Jordan afferma inoltre che la politica monetaria attuale non pone alcun problema in materia di inflazione.

“Per il momento, abbiamo prezzi più bassi rispetto a un anno fa, nonostante la forte crescita della massa monetaria”, rileva il presidente della BNS. Per Jordan, il rincaro non dovrebbe essere una preoccupazione per la Svizzera nei prossimi anni. “Al contrario: dobbiamo far prevalere il tasso minimo di cambio, per evitare una situazione deflazionistica”.

Fintanto che la soglia dell’1,20 franchi per un euro costituirà una politica adeguata, la BNS la difenderà con ogni determinazione, ha ribadito il suo presidente. Occorre accettare i rischi eventuali di un aumento della massa monetaria per il bilancio della banca centrale; quest’ultima è in grado di sopportarli.

Thomas Jordan si è espresso pure riguardo al rapporto della BNS sulla stabilità finanziaria, in cui si esortava in particolare il Credit Suisse ad accrescere rapidamente la sua dotazione di fondi propri “duri” (la parte più solida dei fondi propri). In seguito al recente rapporto e agli articoli di stampa che sono seguiti, l’azione della grande banca è scesa ai suoi livelli più bassi da 20 anni a questa parte.

Secondo il presidente dell’istituto di emissione, “la Borsa ha reagito in modo estremo”. “Tutte le informazioni contenute nel rapporto sulla stabilità finanziaria erano già note da tempo”. Il messaggio era equilibrato e adatto in un contesto di crisi. La BNS ha per missione di contribuire alla stabilità finanziaria e deve poter esprimere tali raccomandazioni”, ha ricordato Jordan.

Interrogato sul nuovo impiego del suo predecessore Philipp Hildebrand presso la società di gestione patrimoniale Blackrock, Jordan ha risposto che “ciò non pone alcun problema dal punto di vista della banca centrale elvetica”. Inoltre, Hildebrand è sempre attenuto al segreto di funzione.

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