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Bombarolo del Grütli, procedimento archiviato

(Keystone-ATS) Il procedimento contro il cosiddetto “bombarolo del Grütli” è stato archiviato. Lo ha detto all’ats la portavoce del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) Walburga Bur.

L'”attentato” alla “culla della patria” era stato commesso il primo agosto 2007, poco dopo il discorso tenuto dalla consigliera federale Micheline Calmy-Rey. La “bomba” era in realtà un grosso petardo per i fuochi d’artificio a scoppio ritardato, che aveva scavato sul “praticello” urano un buco profondo 20 centimetri senza causare feriti.

L’MPC ha concluso le indagini l’11 ottobre scorso e disposto l’archiviazione. Secondo la Bur, le accuse non hanno trovato riscontri. L’uomo è stato invece multato per aver ceduto materiale esplosivo e per aver proferito minacce contro funzionari.

Il soggetto sospettato di aver messo la “bomba” nel prato del Grütli era stato posto in detenzione preventiva nel gennaio del 2008. Tale misura è stata rinnovata più volte finché il presunto “bombarolo” è stato rilasciato nel dicembre dello stesso anno.

All’ats, l’avvocato del sospettato – Alexander Feuz – si è detto sollevato per l’archiviazione. Feutz ha sostenuto che nel procedimento sono state commesse azioni “poco pulite”, da lui stesse denunciate. Soprattutto, le indagini si sono svolte in un’unica direzione, tralasciando altre piste. Inoltre, il suo cliente è stato messo in croce dai media.

Anche nella decisione di archiviazione si stigmatizza il fatto che gli inquirenti si siano concentrati su un’unica persona, perdendo così l’occasione di indirizzare l’inchiesta verso altri canali, forse più promettenti. Secondo la decisione, inoltre, l’agire degli inquirenti si spiega anche con informazioni provenienti dal Canada, poi risultate infondate, diffuse dal Servizio di analisi e prevenzione (DAP, servizi di infornazione) circa un legame tra il sospettato e l’attentatore.

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