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Borsa: rimbalzo Europa, verso stretta finale su aiuti a Spagna

(Keystone-ATS) Le Borse europee rimbalzano e lo spread si raffredda in un mercato che – una volta digerito l’esito degli stress test sulle banche spagnole – sembra aver solo voglia di rifarsi con buoni affari a prezzi scontati, accantonando i capitoli a rischio Grecia e Spagna.

A spingere i listini anche Wall Street, dove si festeggia l’inaspettato miglioramento dell’attività manifatturiera Usa: l’indice Ism ha mostrato a settembre segnali di ripresa per la prima volta da 4 mesi (rialzo a 51,1), stemperando i timori per il rallentamento della Cina dove l’indice Pmi manifatturiero si é confermato in contrazione (a 49,8).

Tra le piazze del Vecchio Continente la migliore è Milano con un solido +2,83%. A seguire Parigi (+2,39%), Francoforte (+1,53%), Londra (+1,37%) Madrid (+0,98%).

Si allenta, seppure di poco, la pressione sugli spread. Il differenziale tra Btp e Bund è scivolato sotto i 360 punti per poi chiudere a 362 (da 364 di venerdì) con il rendimento al 5,07%. Lo spread tra i governativi spagnoli e tedeschi ripiega a 440 punti e il tasso dei Bonos scende al 5,8%. Il mercato ormai ha già messo in conto i nuovi salvataggi di Grecia e Spagna e aspetta solo di vedere fissati termini e condizioni in cambio dell’assistenza finanziaria.

Ad Atene sono ripartiti i negoziati con la troika e anche in Spagna il lavoro si fa febbrile con il Commissario Ue Olli Rehn volato a Madrid per incontrare il premier Mariano Rajoy, il governatore del Banco di Spagna e il ministro dell’economia Luis De Guindos. Se dal test sulle banche iberiche non sono venute fuori brutte sorprese, la situazione del Paese resta molto critica anche per la minaccia di un taglio del rating che rischia di mettere in ginocchio Madrid impedendole l’accesso ai mercati per finanziarsi.

Moody’s si pronuncerà a breve sul merito di credito della Spagna e intanto fa sapere che la cifra di 40 miliardi di ricapitalizzazione previsti per le banche “é al di sotto di quanto stimiamo per la stabilità nel caso di scenari avversi o altamente avversi”.

Per Fitch la Spagna è “piuttosto vicina” alla richiesta d’aiuto all’Europa, ma il salvataggio non farebbe comunque scattare un downgrade visto che i mercati “vogliono vedere i soldi” del programma di acquisti bond da parte della Bce.

Ma per ora il governo spagnolo non ha avanzato “alcuna richiesta di salvataggio” fa sapere Rehn che ha discusso con Madrid di lavoro, risanamento dei conti e riforme. Rehn promuove gli sforzi di Madrid ma ribadisce che è essenziale per la Spagna “raggiungere gli obiettivi” e preme soprattutto per una accelerazione della riforma previdenziale per garantire “la sostenibilità di finanze pubbliche e sistema delle pensioni”.

Un punto molto delicato per la Spagna dove proprio oggi si è innescato un dibattito interno sulla effettiva possibilità di procedere alla rivalutazione delle pensioni per compensare gli effetti dell’inflazione. Per il ministro dell’economia spagnolo, intanto, un nuovo appuntamento sarà quello di mercoledì quando andrà a Bruxelles per illustrare il processo ristrutturazione bancaria.

Anche se – ha già avvertito la Ue – “è troppo presto” per dire quale impatto avrà la ricapitalizzazione delle banche sui conti pubblici della Spagna. Gli aiuti di Stato alle banche (tramite il Frob) – spiega la Ue – “non vengono automaticamente tradotti in un rapporto 1 a 1” nel computo del deficit e bisognerà attendere il 22 ottobre per avere le cifre definitive di Eurostat.

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