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Borsa: tonfo NY a minimi febbraio, da lavoro timori ripresa

(Keystone-ATS) NEW YORK – I deludenti dati sull’occupazione americana riaccendono i timori sulla tenuta e sulla sostenibilità della ripresa economica, scossa da nuove difficoltà nel Vecchio Continente dove l’Ungheria ha lanciato l’allarme e ha messo in guardia su un possibile nuovo caso Grecia. A questo si aggiungono i rumori sui possibili problemi che una grande banca europea avrebbe con i derivati, creando un cocktail esplosivo che ha fatto affondare Wall Street ai minimi da quattro mesi.
Il Dow Jones ha perso ieri 324,06 punti, il 3,2%, scendendo a 9.931,22 punti, con Caterpillar e American Express in calo del 5% e General Electric del 4,5%. Il Dow Jones ha chiuso la settimana in calo del 2% e dall’inizio dell’anno perde il 4,8%. Il Nasdaq archivia la seduta in flessione del 3,6% e la settimana in calo dell’1,7%: nel 2010 l’indice ha perso il 2,2%. Lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,4%, per chiudere la settimana con un rosso dell’1,7% che porta il bilancio dall’inizio dell’anno a -4,5%. Le perdite accusate ieri dallo S&P 500 e dal Nasdaq sono – secondo le rilevazioni della Cnbc – maggiori a quelle registrate il 6 maggio scorso, il giorno del flash crash.
L’ondata di vendite si è verificata fra scambi sostenuti per 6,3 miliardi di titoli. E che la giornata sarebbe stata tutta in salita per Wall Street si è intuito da subito. Prima dell’avvio delle contrattazioni il Dipartimento del Lavoro ha comunicato gli attesi dati sull’occupazione per maggio: l’economia americana ha creato lo scorso mese 431.000 posti di lavoro, il balzo maggiore dal marzo 2000 ma sotto le attese degli analisti.
A preoccupare è soprattutto la scomposizione del dato: il settore privato ha creato solo 41.000 posti di lavoro. Gli altri sono riconducibili alle posizioni temporanee aperte per il censimento. Il settore delle costruzioni, dopo alcuni mesi in positivo, è tornato a bruciare occupazione, mandando in fumo 35.000 posti di lavoro. E la durata media della disoccupazione raggiunge un livello record: 34,4 settimane, contro le 33 di aprile e le 16,5 di dicembre. L’aumento dei posti di lavoro ha inoltre avuto un effetto limitato sul tasso di disoccupazione, sceso dal 9,9% al 9,7%.

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