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Borsa svizzera: chiude anche oggi in netto ribasso, SMI -5,96%

(Keystone-ATS) Niente rimbalzo dopo la perdita paurosa di ieri: anche oggi la borsa svizzera ha faticato a trovare terreno solido sotto i piedi. E quando sembrava essersi più o meno stabilizzata è tornata in movimento, spinta da un nuovo deprezzamento dell’euro, sceso sotto 98 centesimi. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 7899,59 punti, in flessione del 5,96% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI ha perso il 5,80% a 7804,32 punti.

Le conseguenze dell’abbandono della soglia minima di cambio euro-franco da parte della Banca nazionale svizzera (BNS), che ieri hanno provocato un crollo senza precedenti (quasi -9%), non sono quindi ancora state digerite dal mercato.

La volatilità rimane molto elevata. Al di là degli interrogativi generali sulla crescita economica elvetica è in corso un processo di nuova valutazione delle singole azioni, con raffiche di cambiamenti di raccomandazione o obiettivi di corso.

Per una volta i dati congiunturali americani o risultati aziendali delle grandi imprese Usa hanno avuto scarsissimo influsso sull’andamento della giornata, ha commentato un operatore. Gli sviluppi sono stati determinati essenzialmente dall’andamento del mercato delle divise.

Per quanto riguarda i singoli titoli è rimasto sotto pressione per tutta la giornata Julius Bär (-14,58% a 34,51 franchi), ancora peggiore degli altri due bancari UBS (-6,18% a 13,82 franchi) e Credit Suisse (-9,24% a 18,75 franchi). Le vendite sono continuate a un ritmo elevatissimo anche nel segmento del lusso, con Swatch (-7,09% a 355,20 franchi) e Richemont (-6,74% a 69,90 franchi).

Sono rimasti però ancora nella tempesta pure i titoli maggiormente legati alla congiuntura come ABB (-6,13% a 16,83 franchi), Adecco (-5,12% a 59,35 franchi), Geberit (-8,31% a 292,30 franchi) e Holcim (-5,42% a 60,25 franchi).

Le perdite meno consistenti sono state segnate da Swisscom (-3,31% a 512,00 franchi) e Transocean (-3,54% a 13,34 franchi). Non sono per contro riusciti a fungere da argine i pesi massimi difensivi Nestlé (-6,83% a 64,80 franchi), Novartis (-5,50% a 85,05 franchi) e Roche (-4,78% a 247,20 franchi).

Completano il quadro delle blue chip Actelion (-6,61% a 98,90 franchi), Givaudan (-6,35% a 1594,00 franchi), SGS (-4,98% a 1698,00 franchi) e Syngenta (-7,12% a 281,60 franchi).

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