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Borsa svizzera: chiude in rialzo, SMI +0,05%

La sede della Borsa svizzera a Zurigo. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera termina la settimana con una seduta altalenante. L’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 10’216.28 punti, in rialzo dello 0,05% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha guadagnato lo 0,11% a 12’715.68 punti.

In una giornata povera di spunti macroeconomici l’atmosfera generale era orientata alla prudenza, sulla scia di vari fattori che creano incertezza. Particolarmente destabilizzante la prospettiva di una seconda ondata della pandemia di coronavirus, che sarebbe un vero e proprio veleno per l’economia, ma anche le elezioni americane e i dubbi sulla tenuta della congiuntura mondiale.

Sul fronte interno i titoli bancari e finanziari sono apparsi decisamente poco ispirati: le azioni di UBS (-2,97% a 9,678 franchi) e di Credit Suisse (-1,64% a 8,766 franchi) hanno continuato la loro corsa al ribasso in un contesto dominato dal tema dei tassi di interesse bassissimi. Fra gli assicurativi negativi Zurich (-0,87% a 319,10 franchi), Swiss Life (-1,62% a 339,90 franchi) e Swiss Re (-1,26% a 67,30 franchi).

Per i pesi massimi difensivi Novartis (+0,14% a 80,31 franchi) ha fatto meglio di Roche (-0,26% a 330,95 franchi), mentre Nestlé ha registrato i maggiori guadagni sulla piazza zurighese oggi (+1,42% a 109,76 franchi). I titoli del gigante di Vevey hanno beneficiato di un upgrade da parte di HSBC, passando da “hold” a “Buy”. In crescita è apparsa pure Lonza (+0,42% a 568,80 franchi).

Sempre in territorio positivo si sono mossi altri valori particolarmente dipendenti dalla congiuntura quali ABB (+0,17% a 23,16 franchi), Geberit (+0,41% a 533,20 franchi), Sika (+0,45% a 221,70 franchi) e LafargeHolcim (+0,27% a 41,37 franchi). Nel segmento del lusso negativi invece Swatch (-0,10% a 208,90 franchi) e Richemont (-0,39% a 60,60 franchi).

Si chiude invece in positivo la prima settimana di Partners Group (+0,55% a 838,80 franchi), impresa con sede a Baar (ZG) specializzata negli investimenti in altre società e nell’amministrazione patrimoniale entrata lunedì a far parte delle principali società quotate alla Borsa Svizzera al posto di Adecco.

Nel mercato allargato i riflettori erano puntati su Julius Bär (-1,40%), sconfessata dal Tribunale federale, secondo cui la banca deve pagare definitivamente 150 milioni di franchi in una vertenza con le autorità tedesche riguardante la scomparsa di somme milionarie della ex DDR.

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