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Borsa svizzera: chiude in rialzo, SMI +1,69%

(Keystone-ATS) Giornata positiva per la borsa svizzera, la terza nelle ultime quattro sedute. L’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 7946,19 punti, in progressione dell’1,69% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI ha guadagnato l’1,71% a 8251,32 punti.

Stando agli operatori il mercato sta beneficiando di una fase di chiara stabilizzazione, dopo le recenti turbolenze: lo testimonia il netto calo dell’indice di volatilità VSMI. È però ancora troppo presto per stabilire se il peggio possa essere ritenuto passato: le incertezze di fondo infatti rimangono.

Gli investitori hanno preso atto con favore anche del recupero del prezzo del petrolio. Sul fronte congiunturale scarsi impulsi hanno provocato i dati macroeconomici americani, rivelativi di segno contrastato, con da una parte un miglioramento della produzione industriale e dall’altra una frenata del mercato immobiliare più brusca delle attese. L’attenzione si sposta sulla pubblicazione, in serata, dei protocolli dell’ultima seduta della Federal Reserve.

Per quanto riguarda i singoli titoli va segnalata la buona performance di diversi valori sensibili ai cicli economici come ABB (+3,26% a 17,75 franchi), Adecco (+2,43% a 56,85 franchi), Geberit (+0,25% a 359,00 franchi) e soprattutto LafargeHolcim (+6,35% a 38,54 franchi): Harris Associates ha aumentato dal 3,03% al 6,4% la sua presenza nel gruppo e spinge ora per una cessione di attività. Nel segmento del lusso le speranze di buone vendite per il capodanno cinese hanno messo le ali a Swatch (+2,88% a 350,30 franchi) e Richemont (+3,55% a 67,00 franchi).

Bene orientati sono rimasti per tutta la giornata i bancari UBS (+3,27% a 15,15 franchi), Credit Suisse (+2,41% a 13,58 franchi) e Julius Bär (+2,44% a 40,66 franchi), come pure gli assicurativi Swiss Re (+2,47% a 91,35 franchi) e Zurich (+2,77% a 215,10 franchi).

Roche (+1,01% a 251,00 franchi) ha comunicato che la FDA americana ha riconosciuto all’Ocrelizumab, un medicinale contro la sclerosi multipla, l’importante statuto di “svolta terapeutica”. Non lontano si sono mossi anche gli altri due pesi massimi difensivi, Nestlé (+1,44% a 74,10 franchi) – che presenterà i bilanci domani – e Novartis (+0,69% a 72,80 franchi).

Transocean (+6,65% a 9,13 franchi) si è infiammato a fine seduta sulla scia della ripresa del prezzo del petrolio. Completano il quadro delle blue chip Actelion (+2,69% a 137,30 franchi), Givaudan (+1,86% a 1858,00 franchi), SGS (+2,07% a 1972,00 franchi), Swisscom (+1,94% a 488,30 franchi) e Syngenta (+0,68% a 401,20 franchi).

Nel mercato allargato sotto pressione è rimasta Clariant (-2,77% a 15,79 franchi): le cifre 2015 hanno in parte deluso e gli analisti si aspettavano qualcosa di più anche sul fronte del dividendo. Hanno informato sull’andamento degli affari pure Valiant (-0,97% a 102,00 franchi) e Banca cantonale di San Gallo (-0,35% a 355,50 franchi).

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