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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,10%

(Keystone-ATS) Inizio di settimana in lieve ribasso per la borsa svizzera: l’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 8099,08 punti, in flessione dello 0,10% rispetto a venerdì, mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,19% a 8349,08 punti.

Dopo le ultime due sedute assai negative il mercato elvetico è partito bene, arrivando ad avanzare di circa l’1,5%, ma l’ottimismo si è poi spento.

Sull’umore degli investitori continuano a pesare il prezzo del petrolio – sceso nel frattempo ai minimi dal 2003 – e le incognite relative alla Cina. Vi è attesa per gli importanti indicatori che saranno pubblicati domani riguardo al paese asiatico. Nessun impulso è invece oggi giunto dagli Usa: Wall Street era chiusa per la festività del Martin Luther King Day.

Sul fronte interno poco mossi hanno terminato i pesi massimi difensivi Novartis (+0,06% a 80,40 franchi), che ha ottenuto l’autorizzazione negli Usa per nuovi medicamenti, Roche (-0,04% a 256,40 franchi) e Nestlé (-0,07% a 70,05 franchi).

L’attenzione era però concentrata su Adecco (-0,33% a 59,90 franchi), che si è data nuovi obiettivi finanziari giudicati realistici dagli analisti. Sorvegliata speciale è rimasta anche Syngenta (-0,58% a 374,10 franchi): un importante gruppo di azionisti si oppone alla vendita dell’azienda alla cinese ChemChina e chiede il rinnovo totale del consiglio di amministrazione.

In ordine sparso hanno terminato i titoli maggiormente dipendenti dalla congiuntura come ABB (-0,49% a 16,10 franchi), Geberit (+0,15% a 332,80 franchi) e LafargeHolcim (+0,19% a 42,34 franchi). Scarsa unanimità di vedute è stata palesata anche nel segmento del lusso, con Swatch (+0,47% a 320,20 franchi) più ispirata di Richemont (-0,48% a 62,80 franchi).

SGS (+1,19% a 1791,00 franchi) ha approfittato di un commento positivo di Royal Bank of Canada. La performance migliore è stata fatta segnare da Actelion (+1,75% a 128,20 franchi), ma occorre considerare che il titolo è stato sotto pressione negli ultimi tempi. Sul fronte opposto in difficoltà si è rivelata ancora una volta Transocean (-2,27% a 9,49 franchi).

Fra i bancari UBS (+0,24% a 16,75 franchi) si è mostrata più tonica di Credit Suisse (-1,66% a 18,40 franchi) e Julius Bär (-0,21% a 41,93 franchi). Nel comparto assicurativo Swiss Re (-0,16% a 92,45 franchi) si è mossa in linea con Zurich (-0,21% a 242,30 franchi). Completano il quadro delle blue chip Givaudan (-0,11% a 1770,00 franchi) e Swisscom (-0,67% a 475,00 franchi).

Nel mercato allargato si è spenta dopo una partenza a razzo Santhera (+0,90% a 66,90 franchi): in mattinata saliva dell’11% dopo l’annuncio di un accordo di distribuzione con la società Ewopharma riguardante il suo farmaco Raxone.

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