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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,11%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha iniziato la settimana con una seduta in lieve ribasso. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 8310,99 punti, in flessione dello 0,11% rispetto a venerdì, mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,07% a 8604,92 punti.

A pesare sull’umore degli investitori sono stati il timore di un rallentamento economico in Cina, dati congiunturali deludenti provenienti dagli Usa e il nuovo calo del prezzo del petrolio. Gli investitori rimangono assai prudenti perché alla luce dei molti indicatori aziendali e macro previsti questa settimana i corsi sono destinati a rimanere volatili. Il mercato non sembra quindi voler confermare la timida ripresa avviata la settimana scorsa.

Sul fronte interno gli occhi erano puntati su Julius Bär (-2,73% a 42,07 franchi), che ha pubblicato i conti relativi al 2015. A preoccupare gli analisti è soprattutto il calo dei ricavi nel secondo semestre: considerato l’inizio 2016 negativo delle borse il timore è che il trend possa proseguire. Credit Suisse (-2,56% a 17,54 franchi) è stata chiamata alla cassa negli Usa per la vicenda delle dark pool. È scivolato all’indietro anche il terzo bancario, UBS (-0,89% a 16,68 franchi), che domani informerà sull’andamento degli affari. Non lontano si sono attestati anche gli assicurativi Swiss Re (-0,74% a 94,10 franchi) e Zurich (-0,58% a 224,50 franchi).

Per la gran parte in rosso hanno terminato i i titoli maggiormente dipendenti dalla congiuntura come ABB (-0,17% a 17,54 franchi), LafargeHolcim (-1,82% a 42,14 franchi) – un articolo di stampa dà il presidente Wolfgang Reitzle in procinto di partire – e Adecco (-0,96% a 61,90 franchi), mentre si è difesa meglio Geberit (+0,47% a 363,50 franchi). Nel segmento del lusso appena più tonica di Richemont (-0,38% a 66,00 franchi) è apparsa Swatch (-0,03% a 348,30 franchi): il CEO Nick Hayek ha parlato di una possibile entrata in borsa della controllata Belenos.

Fin da subito ha trainato il listino Nestlé (+0,53% a 75,60 franchi), mentre Novartis (invariata a 78,50 franchi) si è defilata e Roche (+0,15% a 264,30 franchi) ha ritrovato energia solo nel finale. Transocean (-3,84% a 10,03 franchi) ha seguito come spesso accade i saliscendi del prezzo del greggio. In evidenza è apparsa Syngenta (+0,67% a 378,40 franchi), che mercoledì presenterà il bilancio: ma l’interesse sarà rivolto soprattutto a eventuali novità in ambito di fusioni.

Completano lo scacchiere delle blue chip Actelion (+0,89% a 135,30 franchi), Givaudan (+0,05% a 1908,00 franchi), SGS (-1,26% a 1958,00 franchi) e Swisscom (-0,30% a 506,00 franchi).

Nel mercato allargato il fatturato 2015 di Gurit (-0,10% a 519,50 franchi), comunicato venerdì a mercati chiusi, è stato accolto inizialmente bene, ma l’azione è andata poi spegnendosi. Kuoni (-4,56% a 303,50 franchi) ha sofferto per i realizzi di guadagno, dopo che la settimana scorsa il titolo aveva beneficiato della conferma di trattative per un’acquisizione da parte della svedese EQT.

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