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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,12%

(Keystone-ATS) ZURIGO – La borsa svizzera ha chiuso in lieve ribasso una giornata passata quasi interamente in territorio positivo. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 6578,95 punti (-0,12% rispetto a ieri), mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,19% a 5683,46 punti.
Dopo aver avviato la seduta in rialzo, il mercato ha preso vigore nel pomeriggio in seguito al trimestrale della banca americana Goldman Sachs, risultato migliore del previsto. Ma a frenare gli entusiasmi sono poi giunte le richieste di sussidio di disoccupazione negli Usa, che la settimana scorsa sono risultate in crescita, contrariamente alle aspettative.
Di tenore opposto sono stati anche altri due importanti parametri macroeconomici Usa, il superindice che anticipa l’andamento futuro dell’economia, che in dicembre ha segnato un rialzo più forte di queanto atteso, e l’indice calcolato dalla Fed di Philadelphia sull’attività economica, sceso in gennaio in modo più marcato di quanto fosse preventivato alla vigilia. In un clima di incertezza Wall Street ha così cominciato ad arretrare, trascinando con sé le piazze europee.
Ne hanno fatto le spese in Svizzera i bancari UBS (-1,58% a 15,54 franchi), Credit Suisse (-1,57% a 50,30 franchi) e Julius Bär (-1,03% a 35,63 franchi), che pure erano inizialmente in crescita, come anche gli assicurativi Swiss Re (-2,31% a 46,90 franchi), Swiss Life (-2,39% a 135,00 franchi) e Zurich (-0,69% a 229,20 franchi).
Novartis (+1,17% a 56,20 franchi) ha beneficiato della notizia dell’omologazione del suo preparato FTY720 contro a sclerosi multipla e ha così chiuso un passo davanti a Roche (+0,54% a 186,00 franchi), che ha pubblicato dati positivi riguardo al suo medicinale antitumorale Xeloda. Ma a sostenere veramente il mercato è stato un terzo valore difensivo di peso, Nestlé (+1,70% a 50,95 franchi): la multinazionale vodese sembra da giorni godere da giorni dei favori degli investitori istituzionali britannici che devono lasciare il titolo Cadbury dopo l’acquisizione da di Kraft.
In difficoltà per contro i titoli più legati alla congiuntura quali ABB (-2,17% a 19,41 franchi) e Holcim (-3,88% a 76,70 franchi). Sul fronte del lusso Swatch (-1,51% a 287,10 franchi) dopo un buon inizio è scivolata verso il basso sull’esempio di Richemont (-3,60% a 35,57 franchi).
Nel mercato allargato sono va segnalata Logitech (-2,70% a 18,71 franchi), che ha pubblicato le cifre sui primi nove mesi. Interesse vi è però stato anche su Charles Vögele (invariata a 44,50 franchi), dopo la notizia di un nuovo ampliamento della partecipazione di Migros, che ravviva le voci su una possibile fusione.

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