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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,55%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera chiude la settimana con una seduta in ribasso. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 8608,91 punti, in flessione dello 0,55% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,54% a 8879,82 punti.

Il mercato ha vissuto alti e bassi che vengono messi in relazione con il fatto che oggi era il cosiddetto “giorno delle streghe”: quattro volte all’anno – il penultimo venerdì alla fine di ogni trimestre – scadono infatti futures e opzioni su indici e azioni, ciò che provoca spesso un aumento degli scambi e sbalzi non indifferenti.

“Siamo alla ricerca di una direzione chiara”, spiega un operatore. Dopo la decisione della Federal Reserve di aumentare il tasso direttore i corsi erano fortemente aumentati, ma il calo del prezzo del petrolio ha messo nuovamente sotto pressione diversi titoli. Ora gli investitori si chiedono quali saranno i tempi degli ulteriori interventi della banca centrale americana.

Fra i bancari positiva si è rivelata la seduta di UBS (+0,52% a 19,23 franchi) e Credit Suisse (+0,71% a 21,33 franchi), mentre ha arrancato Julius Bär (-0,80% a 45,88 franchi): quest’ultimo istituto secondo notizie di stampa sarebbe interessato alle attività di amministrazione patrimoniale di Barclays in Asia, per un ammontare di 36 miliardi di dollari. Sorvegliata speciale era anche Zurich (+0,28% a 251,70 franchi), che ha annunciato l’acquisizione dell’assicuratore agrario americano RCIS e che ha fatto meglio di Swiss Re (-0,91% a 97,60 franchi).

Con il segno meno hanno chiuso i titoli maggiormente dipendenti dai cicli economici come ABB (-1,63% a 17,48 franchi), Adecco (-0,96% a 66,85 franchi), Geberit (-0,95% a 333,00 franchi) e LafargeHolcim (-2,04% a 48,57 franchi). Nel segmento del lusso Swatch (-1,26% a 226,90 franchi) si è mossa in linea con Richemont (-1,46% a 70,90 franchi). Transocean (-4,33% a 12,37 franchi) ha comunicato che la sua uscita dalla borsa avverrà a fine marzo.

Hanno avuto un andamento poco lineare i massimi difensivi Nestlé (-0,68% a 73,05 franchi), Novartis (-0,53% a 84,75 franchi) e Roche (+0,44% a 268,90 franchi). Completano il quadro delle blue chip Actelion (-0,81% a 134,90 franchi), Givaudan (-2,49% a 1763,00 franchi), SGS (-0,37% a 1862,00 franchi), Swisscom (-0,53% a 592,20 franchi) e Syngenta (+0,86% a 374,50 franchi).

Nel mercato allargato Repower (+6,17% a 58,50 franchi il buono di partecipazione, -16,46% a 66,00 franchi l’azione nominativa) ha annunciato una riorganizzazione e il delisting, mentre Ascom (+0,32% a 15,65 franchi) ha fatto sapere che vende un comparto.

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