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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,82%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha terminato la settimana con una seduta in ribasso, la terza quest’anno. L’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 7368,80 punti (-0,82% rispetto a ieri), mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,71% a 6777,89 punti.

Il mercato era inizialmente partito bene, stimolato dai buoni dati sulla crescita del prodotto interno lordo cinese nel quarto trimestre e dall’attesa per l’adozione di politiche monetarie espansive in Giappone. Poi i guadagni sono andati azzerandosi e sono subentrati i cali.

L’evoluzione in atto non sorprende peraltro gli operatori: dopo la partenza col botto dell’anno borsistico 2013, con l’SMI in progressione di oltre l’8%, un rallentamento era atteso. L’atmosfera generale rimane comunque positiva, affermano gli specialisti: vi è fiducia sulle prospettive future, grazie al miglioramento dei dati congiunturali in Asia e negli Usa, all’indebolimento del franco e alla forte liquidità presente sulle varie piazze.

Per quanto riguarda i singoli titoli si è mossa bene fra i bancari Julius Bär (+0,52% a 36,53 franchi), dove sono in arrivo rinforzi sotto forma di manager di Merrill Lynch, mentre UBS (-0,99% a 16,02 franchi) e Credit Suisse (-0,08% a 26,42 franchi) hanno palesato qualche difficoltà. Nel segmento assicurativo perdite sono segnalate per Zurich (-0,54% a 256,70 franchi) e soprattutto per Swiss Re (-1,69% a 69,85 franchi), dopo che la stampa italiana ha fatto il nome del riassicuratore come potenziale acquirente della ticinese BSI da Generali: in tal caso si allontanerebbe la prospettiva di un dividendo straordinario, un’ipotesi che da tempo sosteneva il titolo.

Fra i valori maggiormente legati alla congiuntura spicca la sempre volatile Transocean (+0,58% a 51,70 franchi), più tonica di Holcim (-0,36% a 69,20 franchi) e di ABB (-1,35% a 19,68 franchi), quest’ultima penalizzata da un giudizio di Morgan Stanley. La giornata è stata negativa anche per il comparto del lusso, con Swatch (-0,95% a 520,00 franchi) e Richemont (-2,24% a 78,70 franchi). Non hanno offerto resistenza al trend generale i pesi massimi difensivi Nestlé (invariata a 63,40 franchi), Novartis (-0,89% a 61,15 franchi) e Roche (-1,68% a 199,50 franchi), che ha sofferto per i realizzi di guadagno.

Nel mercato allargato in flessione Von Roll (-2,27% a 2,15 franchi), dopo un avvertimento sugli utili, e Zehnder (-2,50% a 42,90 franchi): in questo caso più che il fatturato 2012 non sono piaciute le prospettive per l’esercizio in corso. In forte calo ha chiuso Santhera (-21,88% a 3,75 franchi): ha pesato l’annuncio che la commissione preparatoria dell’autorità europea dei medicamenti si è espressa contro l’autorizzazione del farmaco Raxone per la cura della neuropatia ottica ereditaria di Leber (LHON). Barry Callebaut (-0,05% a 912,50 franchi) ha comunicato un’acquisizione in Scandinavia.

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