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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -3,41%

(Keystone-ATS) Giornata nettamente al ribasso per la borsa svizzera: l’indice dei valori guida SMI ha terminato a 5288,48 punti (-3,41% rispetto alla chiusura di ieri), mentre il listino globale SPI ha perso il 3,53% a 4809,90 punti.

Come le altre piazze, il mercato elvetico ha scontato le previsioni pessimistiche sulla salute dell’economia Usa presentate ieri sera dalla Fed e il fatto che la banca centrale intenda intervenire in misura giudicata insufficiente. Gli investitori, già confrontati con la crisi del debito della zona euro, vedono ora addensarsi anche cupe nubi all’orizzonte della congiuntura globale. Tanto più che pure gli ultimi dati provenienti dalla Cina sono risultati deboli.

“L’atmosfera è di estrema prudenza”, ha spiegato un operatore alla Reuters. “La gente ha il dito sempre puntato sul pulsante ‘vendita’ e reagisce rapidamente alle molte voci che si diffondono”. Non regna però il panico: i volumi di scambio non sono infatti straordinariamente elevati. La gran parte degli investitori è poco attiva.

I giudizi espressi dalle agenzie di rating sulle banche italiane e americane hanno messo sotto pressione in Svizzera i titoli finanziari quali UBS (-6,12% a 9,66 franchi), Credit Suisse (-6,35% a 20,95 franchi) e Julius Bär (-5,40% a 27,67 franchi), nonché gli assicurativi Swiss Re (-3,55% a 38,29 franchi) e Zurich (-3,92% a 169,00 franchi).

Parecchio in difficoltà sono apparsi per tutta la seduta anche i titoli più legati ai cicli economici quali Adecco (-5,18% a 34,59 franchi), Holcim (-4,26% a 44,07 franchi) e ABB (-5,11% a 15,40 franchi). È andata ancora peggio, nel segmento del lusso, a Swatch (-8,19% a 347,70 franchi) e a Richemont (-8,81% a 44,59 franchi), piegate dagli indicatori congiunturali cinesi. I valori difensivi Nestlé (-1,69% a 48,37 franchi), Novartis (-1,67% a 48,85 franchi) e Roche (-2,52% a 135,40 franchi) sono riusciti solo in parte a frenare l’ondata di vendite.

Nel mercato allargato l’annuncio di una rettifica di valore da 49 milioni di franchi ha penalizzato la Liechtensteinische Landesbank (-12,23% a 47,00 franchi). Discorso analogo per Logitech (-11,74% a 6,88 franchi), che ha corretto al ribasso le previsioni per l’esercizio in corso a soli due mesi dall’ultimo intervento dello stesso tipo.

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