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Borsa svizzera: chiusura positiva, SMI +0,76%

(Keystone-ATS) Le Borse europee hanno reagito positivamente oggi all’approvazione questa notte del piano di austerità da parte del parlamento greco per sfuggire al fallimento e restare nella zona euro. Non ha fatto eccezione la Borsa svizzera, che partita in rialzo, durante la giornata ha continuato ad oscillare e a rafforzarsi. In chiusura di seduta l’indice guida SMI ha registrato un +0,76% a 6’177,44 punti e quello allargato SPI un +0,68% a 5’599,85 punti.

Stamani il Tesoro italiano ha collocato Bot per 12 miliardi, il massimo importo previsto, registrando un calo dei tassi. Anche la Germania ha collocato 3 miliardi di titoli di Stato con un rendimento medio dello 0,0761%, in rialzo rispetto a -0,0122% registrato in gennaio. Dal canto suo il superindice Ocse, dopo mesi di discesa, in dicembre ha invertito la rotta segnando un aumento dello 0,2% a 100,4 punti. Il trend riguarda soprattutto Usa e Giappone, mentre fatica ancora la zona euro.

Oggi la Borsa ha premiato soprattutto i titoli bancari: UBS (+1,57% a 12,93 franchi), CS (+1,52% a 24,00) e Julius Baer (+0,13% a 37,57 franchi). Giornata positiva anche per gli assicurativi: Zurich Financial ha chiuso con un +1,70% a 233,00 franchi e Swiss Re ha guadagnato lo 0,96% a 52,50. Nel mercato allargato ha fatto ancora meglio Swiss Life (+2,07% a 101,20 franchi). Ieri, la stampa domenicale ha parlato di buoni risultati per il 2011. Inoltre, l’assicuratore vita dovrebbe annunciare, secondo la “SonnzagsZeitung”, un nuovo piano di risparmi per migliore ulteriormente la sua redditività. Swiss Life non ha voluto commentare la notizia. Anche Baloise ha chiuso in rialzo (+1,67% a 73,25 franchi).

Il listino principale è stato spinto però soprattutto dai pesi massimi Roche (+1,17% a 164,20), Novartis (+1,07% a 51,75) e Nestlé (+0,65% a 54,00 franchi). Gli unici titoli a chiudere in ribasso sono stati Adecco (-0,22% a 45,70), Givaudan (-1,19% a 871,50) e Transocean, che ha lasciato sul terreno il 4,07% a 44,99 franchi.

Da notare che oggi la Weatherford ha reso noto di non essere tenuta a versare risarcimenti in relazione alla marea nera del 2010 nel Golfo del Messico. Weatherford aveva fornito alcune parti della piattaforma offoshore “Deepwater Horizon”, gestita dalla BP e di proprietà di Transocean, un’altra società di origine americana quotata a Zurigo. Lo ha deciso un tribunale dello Stato americano della Louisiana. Il titolo ha ceduto lo 0,30% a 16,40 franchi.

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