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Borsa svizzera: crollo in apertura

(Keystone-ATS) Forte contrazione in apertura alla Borsa svizzera, come d’altronde sulle altre piazze europee. Verso le 09.20 l’indice principale SMI segna 5214,28 punti, in flessione del 2,71%. L’indice allargato SPI è a quota 4762,18 (-2,60%).

Venerdì a New York, dopo la chiusura in Europa i listini hanno ceduto ulteriormente terreno, hanno rilevato gli operatori. In forte calo anche le borse asiatiche.

Arretrano parecchio i titoli bancari, in particolare il Credit Suisse, messo sotto pressione dal Dipartimento di giustizia americano. L’azione scende del 6,07%. Calo del 5,16% per UBS e del 4,04% per Julius Bär. Tutte le blue chip elvetiche sono in rosso.

Oggi non sono attesi impulsi da Wall Street, chiusa per la festa del Labor Day. Il Dow Jones venerdì aveva terminato le contrattazioni a 11’240,26 punti, in perdia del 2,20% e il Nasdaq aveva lasciato sul terreno il 2,58% a 2480,33 punti.

I rischi di frenata dell’economia, alimentati dai deludenti dati sull’occupazione negli Stati Uniti, hanno pesato sulla Borsa di Tokyo che ha terminato le contrattazioni con il Nikkei in discesa dell’1,86% a quota 8784,46. Il mercato sconta anche i timori sulla crisi del debito sovrano dell’Eurozona, a partire dalla Grecia.

Avvio fortemente negativo per Piazza Affari: il primo indice Ftse Mib segna una perdita del 2,17%. La Borsa di Londra ha aperto la seduta con l’indice Ftse-100 in discesa dell’1,43% a 5216,52 punti. A Francoforte il Dax cede il 2,32% a 5409,87 punti e a Parigi il Cac 40 segna un ribasso del 2,41% a quota 5538,33.

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