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Borsa svizzera: giornata in forte ribasso, SMI -1,47%

(Keystone-ATS) Giornata nera per le piazze borsistiche europee, scivolate ulteriormente nel finale con il deciso deterioramento di Wall Street. L’indice SMI dei titoli guida della Borsa svizzera ha terminato a 6166,79 punti, in flessione dell’1,47%. L’indice allargato SPI ha chiuso a quota 5670,72 (-1,50%).

Il mercato era già partito in calo. Gli operatori si sono detti delusi che la Fed, la banca centrale americana, non abbia annunciato ieri sera nuove misure per stimolare la congiuntura. La situazione è peggiorata con la pubblicazione dell’indice Pmi composito della zona euro. Si sono poi aggiunti i risultati sull’asta delle obbligazioni spagnole e negli USA l’indice Ism servizi, che a marzo è calato a 56 da 57,3 di febbraio.

Per venerdì sono in programma importanti dati sul mercato del lavoro americano, mentre le borse europee rimarranno chiuse per le festività pasquali. A Zurigo anche oggi i bancari erano sotto pressione, con UBS che è scesa del 2,65% (a 12,13 franchi), Credit Suisse del 3,06% (a 24,70 franchi) e Julius Bär del 2,63% (a 35,20 franchi). Contrazione notevole anche per gli assicurativi: Swiss Re ha perso il 2,75% (a 56,65 franchi), Zurich il 2,30% (a 220,70 franchi).

I due giganti farmaceutici, che in mattinata avevano frenato la discesa del mercato, si sono ridotti meno della media del listino. Novartis è in flessione dello 0,59% (a 50,35 franchi), Roche dell’1,19% (a 158,40 franchi). Quest’ultima si è di nuovo rivolta direttamente agli azionisti dell’americana Illumina per illustrare loro gli obiettivi dell’offerta pubblica di acquisto. Nestlé ha perso lo 0,71% (a 56,30 franchi).

Arretramenti marcati per i titoli più sensibili ai cicli congiunturali. ABB ha lasciato sul terreno il 2,04% (a 18,27 franchi), Adecco il 3,93% (a 45,50 franchi) e Holcim il 2,68% (a 56,30 franchi). Nel campo del lusso Richemont è in diminuzione del 2,48% (a 57,05 franchi), Swatch Group del 2,51% (a 415,70 franchi).

Transocean è in calo del 2,33% (a 47,69 franchi). Il procuratore brasiliano di Campos ha chiesto 20 miliardi di reais (circa 10 miliardi di franchi) al gruppo petrolifero americano Chevron e a Transocean, che ha sede a Zugo, per i danni arrecati da una fuga di petrolio al largo delle coste. Nell’indice allargato Tamedia, che ha reso noto oggi i risultati del 2011, è in crescita dell’1,35% (a 113,00 franchi).

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