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Borsa svizzera: mattinata in forte ribasso

(Keystone-ATS) Ha proseguito le contrattazioni in forte ribasso stamane la borsa svizzera: alle 11.25 l’indice dei valori guida SMI segnava 8’354.86 punti, in flessione del 3,00% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI perdeva il 2,93% a 8’618.92 punti.

A trainare i mercati in territorio negativo sono soprattutto gli impulsi provenienti dall’estero, in particolare dalla Cina, dove la borsa ha stamane sospeso le contrattazioni per eccesso di ribasso, dopo che le azioni sono crollate più del 7%. La sfiducia deriva principalmente dall’annuncio ufficiale da parte della Banca centrale cinese di una svalutazione dello yuan, la più importante dallo scorso agosto.

L’onda di panico attraversa il globo, provocando crolli ovunque: le principali borse europee lasciano sul terreno tra il 2 e il 3%, quelle scandinave viaggiano tutte attorno al -4% e quelle dei paesi del Golfo incassano perdite di quest’entità soprattutto a causa del calo del prezzo del greggio, con il Brent che è sceso sotto 33 dollari per la prima volta dal luglio 2004.

Sul mercato elvetico tutti i titoli si muovono al di sotto della linea di demarcazione. Profondo rosso per i bancari: CS Group segna -4,93%, UBS -4,94% e Julius Baer – 4,11%. Il settore non guarda al futuro con troppa serenità, stando al barometro pubblicato oggi dalla società di consulenza Ernst & Young (EY). Solo tre istituti su quattro prevedono infatti risultati in crescita, contro l’84% di un anno fa.

Molto negativi anche Adecco (-4,15%), Transocean (-4,02%) e il settore del lusso con Richemont (-3,68%) e Swatch Group (-3,62%).

Tra i valori più stabili, seppure anch’essi in forte perdita, si segnalano i pesi massimi difensivi Roche (-1,76%) e Novartis (-2,50). Peggio invece Nestlé, che incassa per ora un -2,87%.

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