Borsa svizzera: rimane chiaramente orientata al ribasso
(Keystone-ATS) Troppi rischi, è il momento buono per vendere e realizzare i guadagni: questo il pensiero che per il quarto giorno consecutivo sembra aleggiare sulla borsa svizzera. Alle 15.25 l’indice dei valori guida SMI segnava 9044,47 punti, in flessione dell’1,56%.
Il listino globale SPI perdeva l’1,46% a 9059,57 punti.
I fattori di incertezza si sono fatti numerosi e variegati: si passa dai timori per la tenuta della congiuntura americana all’escalation in corso in Yemen, passando da una tuttora irrisolta questione greca. I venti di guerra in Medio Oriente fanno aumentare il prezzo del petrolio e ripropongono in primo piano il franco svizzero come bene rifugio: oggi l’euro è tornato sotto 1,05 franchi.
Dopo settimane di rialzi il fattore geopolitico torna così di prepotenza e farne le spese sono tutte le blue chip, con l’unica eccezione di Transocean (+3,07%), che approfitta del caro-greggio. Sotto pressione sono i titoli particolarmente sensibili ai cicli congiunturali come ABB (-1,45%), Adecco (-2,30%), Geberit (-1,48%) e Holcim (-2,54%). Nel segmento del lusso Swatch (-2,98%) e Richemont (-2,59%) soffrono per i timori di un calo della domanda cinese.
La giornata si annuncia da dimenticare anche per i bancari UBS (-1,42%), Credit Suisse (-1,28%) e Julius Bär (-1,50%), come pure per gli assicurativi Swiss Re (-2,16%) e Zurich (-2,44%). Anche i valori difensivi Nestlé (-1,22%), Novartis (-1,65%) e Roche (-1,90%) non si sottraggono alla corrente generale.
Nel mercato allargato balzo di Clariant (+8,08% a 19,53 franchi): stando ai media è nel mirino della concorrente Evonik, che sta valutando un’offerta di 23 franchi per azione. Per il resto come di consueto il giovedì si è abbattuta una raffica di risultati aziendali: hanno informato sull’andamento degli affari Baloise (-2,54%), Meyer Burger (-3,65%), Valora (+1,08%), Sunrise (-0,56%), Bravofly Rumbo (-3,42%), Hochdorf (+2,37%) e Metall Zug (+0,08%).
